Romano Prodi: “Governo al capolinea Salvini e Di Maio chiedano scusa all’Europa”

Romano Prodi ha preso parte all’evento Repubblica delle Idee e ha contestato la situazione attuale dell’Italia.

Prodi Repubblica delle Idee - Leggilo

Bologna è diventato un punto di ritrovo della sinistra. In questi giorni, infatti, molti esponenti radical hanno preso parte all’evento “Repubblica delle Idee” rilanciando nuove proposte in campo politico. Il segretario PD Nicola Zingaretti, ad esempio, ha parlato del lancio di un “nuovo Ulivo che tenga insieme un campo largo di forze alternative al destino gialloverde“, riporta Repubblica. Un progetto che si rifà all’esperienza di Romano Prodi, ma che non sembra avere l’appoggio dell’ex Premier. “Non dobbiamo vergognarci di dire che attraverso l’esperienza di Romano Prodi, l’Ulivo ha portato all’unica vittoria del centrosinistra”, ha detto Zingaretti. E la replica di Prodi è arrivata ieri sera, dal palco di Piazza Maggiore.

“Posso avere qualche punto in cui dissento da Zingaretti? Non so se si andrà ad elezioni nel 2019, ma si pensi ad altro: cioè a fare il programma e a radunare forze alternative a questo Governo. Va creata una coalizione riformista che rimetta a posto il Paese, non a colpi di twitter, ma con un programma. Va ricreato ottimismo nella ricostruzione del Paese, fiducia, per vincere nelle urne. E non lo si fa da soli. Quando il PD ha pensato di poterlo fare ha perso”, ha risposto Prodi che riponeva le speranze, per salvare l’UE, nel Partito Democratico nei momenti precedenti alle elezioni. Per Prodi, infatti, c’è oggi la possibilità di ricostruire quello che in questi anni è stato perduto “e lo si deve fare non nella Rete, che è luogo di espressione e non di formazione, ma in strutture di formazione”. Per battere il Governo Lega-M5S, l’unico mezzo sarebbe creare una coalizione alternativa: “C’è la necessità di una coalizione, il problema è lo spirito con cui la fai e il programma che non può essere conflittuale. Dunque: federare e dare obiettivi chiari come una maggiore equità. Di fronte allo sfacelo politico abbiamo ancora una società produttiva, forze come i ragazzi che si battono per l’ambiente in cerca di rappresentanza”. L’Europa, continua il Professore, resta per Prodi l’unica possibilità per contrastare l’autoritarismo.

La critica al Governo

L’ex Premier torna poi alla critica della situazione attuale, senza fare sconti: “Siamo al capolinea”, dice intervistato dal direttore de L’Espresso Marco Damilano. Il riferimento è alla situazione economica: “La nostra situazione è drammatica, al di là di ogni immaginazione, il debito cresce sempre di più, le previsioni europee arrivano al 135% tra debito e Pil”. Quanto a Quota 100: “Tanta gente si aspettava e voleva andare in pensione, ma non hanno messo in nota i finanziamenti, sarà una misura costosissima”. Mentre la Flat Tax, secondo Prodi, porterà al crollo degli introiti fiscali a causa degli interessi elettorali. Il rischio è che si arrivi al taglio delle politiche sociali per rimediare alla situazione.

Ma Prodi fa cenno anche a Salvini: “Smettiamola di parlare di lui parliamo dei problemi del Paese. Lui è uno che tira dritto, ma non ha tenuto conto delle curve. In questo momento, dove la curva è dietro l’angolo, Salvini ha dei problemi: ritengo abbia tenuto una velocità eccessiva e credo che ora sia finita la sua parabola ascendente perché ha di fronte un problema gravissimo”. Poi, seguendo la scia dei Vescovi sulla questione dei simboli religiosi, Prodi critica il rosario esibito e l’uso strumentale della religione.

Italia, Europa, e Di Maio

I sovranisti non conteranno nulla in Europa, non sono in grado nemmeno di trovare una maggioranza. Il problema è l’Italia; oltre a essere isolati questo governo ha insultato i dirigenti europei e provocato i leader”, continua Prodi che prospetta una posizione marginale a Buxelles. “Credo che sarà difficile avere incarichi importanti: o chiniamo la testa e chiediamo scusa o non conteremo più niente“, prosegue l’ex Premier che poi prospetta un calo demografico che colpirà l’Europa in seguito alle linee politiche in tema migranti: “In 25 anni l’Italia perderà la popolazione dell’Emilia Romagna. O gli italiani si rimettono subito a fare figli, e non lo vedo un orizzonte probabile, o c’è bisogno di immigrazione. L’abbiamo avuta, con i mungitori e le badanti, senza problemi. Ora con la guerra in Libia sono cambiate le cose e fino a che ci sarà questa guerra l’immigrazione sarà un problema. Solo che l’Italia non c’è su questa partita, il conflitto libico è passato nelle mani delle grandi potenze e della Francia“.

E ancora: “Il problema nostrò è diventato l’esclusione: dovremmo regolarizzare gli arrivi, invece fanno una politica di segregazione, dannosa anche dal punto di vista economico. Per non accogliere poche centinaia di migranti si rinuncia a organizzare l’immigrazione e a regolarizzare persone che ora sono cittadini di niente e di nulla”.

Alle sue parole fanno ecco quelle di Matteo Renzi, intervistato da Stefano Cappellini: Le misure economiche di Di Maio e Salvini hanno bloccato il Paese e stanno portando l’Italia a una stagnazione molto pericolosa, sono degli incapaci e dei cialtroni”. Il dem ha criticato la mancata presenza di Enrico Letta in Europa. Ma a difenderlo ci pensa Prodi: “Assicuro che Enrico Letta ha la stima di tutta Europa, basta fare questi attacchi personali, ne abbiamo piene le tasche”. Presente all’evento anche il segretario della Cgil Maurizio Landini; l’ex Ministro della cultura del governo Letta Fabrizio Barca; l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e altri volti noti della Sinistra.

Fonte: Repubblica, intervista Stefano Cappellini, intervista Marco Damilano

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