Scontro aperto tra la Magistratura e Matteo Salvini. Dopo la decisione del Tar della Toscana circa le zone rosse, le ultime dichiarazioni rilasciate da Area – un’associazione dei Magistrati – contro le politiche del Vicepremier sembrano aver aperto ancora di più le distanze.
La decisione del Tar della Toscana di rimuovere le Zone Rosse – quelle, cioè, che prevedono un maggiore controllo da parte dei prefetti per controllare e tentare di contenere la criminalità – ha aperto un vero e proprio scontro tra la Magistratura e il Vicepremier Matteo Salvini, scive l’AdnKronos. Quest’ultimo ha fatto ricorso all’Avvocatura delleo Stato contro la decisione del Tar e si è detto sconcertato che qualcuno impugni un’iniziativa che allontana gli spacciatori da alcune zone della città. Il Ministro, parlando a margine di una riunione sulla sicurezza sul lavoro alla Prefettura di Firenzsi è rivolto ai Magistrati che ritiene ostacolino le nuove norme in tema di immigrazione: “Se qualcuno, indossando la toga, sull’immigrazione – ha detto il Ministro, scrive Repubblica – ritiene che in Italia ci sia spazio per tutto e per tutti, è chiaro che sarebbe opportuno non ci fossero sentenze sul tema immigrazione da parte di queste persone, però andiamo avanti tranquillamente”.
Il Ministro ha così replicato alle accuse Area, una delle associazioni della Magistratura che, dopo lo scandalo legato a Palamara, non vive certo momenti facili. “Le liste di proscrizione non ci spaventano. Perché ne faremo parte in tanti e nessuno sarà lasciato solo”, ha affermato il segretario Cristina Ornano che al confresso delle toghe progressiste, scrive l’Huffington Post. Il giufice avrebbe proseguito con dichiarazioni di questo tenore: “Rivendichiamo il diritto ed il dovere di interpretare le norme secondo legge e Costituzione in modo autonomo e indipendente senza subire le pressioni, gli attacchi e le violente aggressioni sui social cui i magistrati che non adottano provvedimenti graditi ad esponenti politici del Governo sono esposti. E rivendichiamo il diritto e prima ancora il dovere, di intervenire nel dibattito pubblico su tutti i temi che riguardano la Giustizia e a difesa dei diritti e delle garanzie delle persone”.
Poi l’attacco al partito di Salvini: “La Lega, partito di matrice leaderistica, declina la sua offerta politica in chiave nazionalista, sovranista, populista, razzista e xenofoba, con un ricorso ai media ed ai social in modo diverso, sebbene altrettanto efficace, di quanto faccia il suo alleato. Il M5s, infatti, non esente anch’esso da spinte leaderistiche, trova la sua legittimazione nella base della piattaforma Rousseau e su un consenso tutto giocato sul terreno di una politica populista”.
Fonte: Adnkronos, Repubblica Firenze, Huffington Post, Matteo Salvini FB
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