A Brescia, l’Ufficio per il Dialogo Interreligioso ha trasmesso, a nome del Vescovo, una lettera in tre lingue – inglese, francese e italiano – indirizzata ai Centri e alle Associazioni islamiche per la fine del Ramadan.
Anche la Diocesi di Brescia si unisce alla condivisone del Ramadan, il mese sacro agli islamici, per il cui inizio e per la cui conclusione molte città hanno messo a disposizione le loro strutture. Se Faenza ha aperto la piazzaagli islamici, Bologna non ha fatto meno con l’organizzazione di una serie di eventi – tra cui l’Iftar, la cena di fine Ramadan – tra le strade della città, alla presenza, tra gli altri, dell’Arcivescovo Matteo Zuppi.
A Brescia, l’Ufficio per il Dialogo Interreligioso della Diocesi ha trasmesso, a nome del Vescovo Mons. Pierantonio Tremolada, una lettera in tre lingue – inglese, francese e italiano – indirizzata ai Centri e alle Associazioni islamiche. Lo stesso Vescovo, nel mese di Marzo, ha fatto visita al Centro Islamico per un momento di fratellanza nello spirito ecumenico che ha caratterizzato il pontificato di Papa Francesco e, in particolare il documenti siglato ad Abu-Dhabi.
“A nome della nostra Diocesi di Brescia – si legge nel documento scaricabile dal sito – in occasione della Festa di Fine Ramadan, intendo rivolgervi il nostro augurio di AID MUBARAK – trasliiterazione di عيد مبارك tradizionale augurio in linga araba Ndr – , nell’auspicio che l’Aid al-Fitr possa felicemente coronare nella festa un mese per voi ricco di benefici spirituali. Prego affinché il Dio Onnipotente e Misericordioso faccia scendere la benedizione su tutti voi, sulla vostre comunità e famiglie, in particolare sui vostri giovani“.
E ancora, prosegue il testo: “Ci siamo incontrati nel mese di Marzo condividendo le nostre tradizioni religiose sulla preghiera perché sono convinto che è valorizzando le nostre dimensioni spirituali che potremo dare esempio di integrazione della nostra società. La fraternità, che nasce anche come dono della preghiera, possa essere lo stile con cui testimoniamo alla nostra società che le diversità non ci dividono ma ci aiutano a rendere ancora più autentico il nostro cammino”. Il messaggio si conclude con un invito a vivere una fede autentica che aiuti a costruire una società più giusta e fraterna, dove l’accoglienza e il rispetto reciproco sono anche doni che vengono dalla fede e non solo un processo puramente umano di integrazione.
Riferimento alle politiche sui migranti? Secondo i dati del Ministero dell’Interno e della Fondazione ISMU, riportati su Limes – rivista di geopolitica – emerge che Brescia è la “Capitale Islamica d’Italia“. Le analisi demografiche, infatti, mostrano che sebbene Roma e Milano contino il maggiore numero di cittadini islamici è Brescia, in rapporto al numero degli abitanti, a rappresentare la realtà più musulmana d’Italia. Mentre nel nostro Paese gli individui di fede Islamica rappresentano il 3% del totale, i Musulmani bresciani raggiungono il 6% della popolazione locale, superando ogni altra provincia italiana. . Non solo: la città si classifica terza a livello nazionale per numero totale di cittadini Musulmani.
Fonte: Diocesi Brescia, Limes, Fondazione ISMU
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