Don Ermanno Caccia, direttore del settimanale diocesano Notizie, ha commentato il voto delle Europee, in un articolo, esprimendo pareri positivi sulla Lega e Salvini. Contro di lui, si sono rivoltati parroci della zona che lo hanno spinto a chiedere le dimissioni.
Si è parlato di censura e di stampa ultimamente, in occasione del Salone del libro di Torino, ma ci sarebbe ancora da discuterne e l’argomento è tornato all’ordine del giorno dopo quanto accaduto a don Ermanno Caccia. Parroco di Mortizzuolo, frazione di Mirandola di circa 1500 persone, in provincia di Modena, Caccia è anche direttore di Notizie, settimanale di stampo religioso della Diocesi di Carpi. La questione è sorta in seguito alla pubblicazione di un editoriale “Perché? L’opinione“, in cui il Vescovo, firmandosi con il nome d’arte Ercamo, ha commentato il voto delle Europee, esprimendo pareri positivi circa la Lega e il risultato ottenuto da Matteo Salvini.
“La gente comune attraverso i social e le centinaia di comizi, ritiene che Salvini sia uno di noi. Parla semplice, schietto. E fa, o almeno ci prova, quello che dice. La coerenza. Dopo essere stato tradito da tanti, il popolo ha scelto uno fidato. Se Matteo non molla, può ancora salire”, scrive don Caccia, per poi riportare dati di fatto: “La percentuale di voti presi dalla Lega è identica a quella presa dalla Dc nel 1987: 34,3% della Lega come il 34,3% della Dc alla Camera. Questo dimostra che la Lega rappresenta ormai l’orientamento elettorale dei cosiddetti moderati ed è nei fatti anche il partito di riferimento di buona parte del mondo cattolico. Se guardiamo poi le battaglie politiche e i valori rappresentati, questi sono in larga misura sovrapponibili”.
Un commento, un opinione, un’analisi della realtà, che ha scatenato le ire di molti prelati. Il Vescovo Cavina, ad esempio, si è distaccato da quanto scritto dal giornalista al servizio di Dio, pur essendo molto amico. E a causa delle polemiche il direttore di Notizie si è dimesso. Neanche il Consiglio d’Amministrazione della società editoriale che controlla il periodico ne ha preso le difese, con un comunicato in cui ha specificato che “quei contenuti non rappresentano la linea editoriale del giornale, improntata ad assoluta equidistanza ed indipendenza di giudizio rispetto ad ogni vicenda politica sia locale che nazionale. Né tanto meno interpretano il pensiero della Diocesi o del suo Vescovo”. A sua volta Caccia, in un post condiviso sul suo profilo Facebook, ha ribadito il suo rammarico, riprendendo il comunicato del cda:
https://www.facebook.com/ermanno.caccia.9/posts/1321274098024499
In alcuni post precedenti, aveva commentato la faccenda ribadendo “il sacrosanto diritto di esprimere un’opinione”. Poi, dopo aver dato le dimissioni, si è difeso, come riporta il Corriere della Sera: “Non ho fatto nulla di straordinario, ho solo commentato il dato elettorale come hanno fatto tutti i direttori di un giornale. Il mio commento è stato frainteso e strumentalizzato, perché ho solo fatto una fotografia dell’esistente. Non sono leghista, ma bisogna guardare alla realtà dei fatti. A Carpi si va al ballottaggio dopo 74 anni con un unico partito. E questo non va giù ai cattolici di sinistra”. Il riferimento è alla situazione politica di Carpi. Da sempre roccaforte della Sinistra, infatti, si andrà al ballottaggio per l’elezione del Sindaco. Federica Boccaletti, a capo della coalizione di FDI e FI, ha frenato Alberto Bellelli, Sindaco uscente del PD, rimasto sotto la soglia del 50%.
Fonte: Corriere della Sera, Notizie, Facebook Ermanno Caccia