A Viterbo, un immigrato di nazionalità pakistana è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale a danno di due minori, di 11 e di 13 anni. L’uomo era in possesso del permesso di soggiorno in quanto omosessuale.
Era stata Vicenza, qualche giorno fa, scenario di un tentativo di stupro ai danni di una trentacinquenne autista di un autobus. A compiere il reato, era stato un immigrato senza permesso di soggiorno, poi fermato dai Carabinieri grazie all’intervento tempestivo di un pensionato e di una bambina. “L’immigrazione incontrollata porta clandestinità”, ha più volte affermato il Vicepremier Matteo Salvini che intanto si prepara ad un Decreto sicurezza bis. E quanto accaduto a Viterbo sembra dimostrarlo. Un immigrato pakistano, infatti, è stato arrestato con l’accusa di aver commesso abusi sessuali su due bambine di 11 e 13 anni, come riporta Il Messaggero.
Secondo le ricostruzioni, i fatti sarebbero accaduti nel centro storico, a pochi passi da dove era stato ucciso Norveo Fedeli, il commerciante ucciso in seguito ad un tentativo di rapina. L’uomo avrebbe avvicinato le due bimbe – un’italiana e una straniera – negli androni delle proprie abitazioni. La prima aggressione è avvenuta mentre una ragazzina tornata da scuola; l’altra, poche ore dopo, quando l’altra bimba attendeva la madre davanti al portone. Con la scusa di chiedere loro se ci fossero appartamenti da affittare nel palazzo, l’uomo si sarebbe avvicinato ed avrebbe cominciato a toccarle e palpeggiarle nelle parti intime. A far scattare le indagini sono state le denunce dei genitori. Intanto, le due minori hanno identificato in una foto il pakistano autore delle molestie che è stato fermato dalla Squadra mobile del capoluogo.
L’uomo, 29 anni, è senza precedenti e con regolare permesso di soggiorno. Era arrivato in Italia nel 2017, come richiedente asilo, e aveva dichiarato al giudice di essere omosessuale. “L’immigrato ha ottenuto la protezione dichiarando di essere omosessuale”, ha commentato Salvini, “è regolare sul territorio nazionale per decisione del Tribunale di Firenze, dove è stata istituita una sezione specializzata sull’immigrazione presieduta da Luciana Breggia”. Quest’ultima, continua il Ministro dell’Interno, è stata relatrice della sentenza di qualche giorno fa che ha escluso il Viminale dal giudizio sull’iscrizione anagrafica di un immigrato. In questo modo, “la sentenza Breggia strappa al ministero la possibilità di opporsi, lasciandola all’autonomia dei sindaci e contrastando un orientamento giurisprudenziale consolidato”.
La commissione territoriale aveva respinto la richiesta di asilo del pakistano, ma l’immigrato aveva fatto ricorso. Nei prossimi giorni, spiega Salvini, verrà richiesta alla Commissione nazionale la revoca del permesso, che ha scadenza al 24 luglio 2019, e la conseguente espulsione del pakistano.
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