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Politica

Conti pubblici la Ue insiste: “Spendete troppo”. Bruxelles è pronta a punire l’Italia

Domani, mercoledì 5 Giugno, la Commissione Europea risponderà alla lettere del Ministro Tria sui conti dell’Italia. Matteo Salvini si dice pronto a sfidare Bruxelles dopo la lettera inviata dall’UE all’Italia in cui si chiedono spiegazioni circa le misure messe in pratica per il contenimento della spesa.

La presa di posizione comunitaria giunge dopo che la settimana scorsa Bruxelles aveva mandato una richiesta di chiarimenti a Roma sulle ragioni dell’aumento del debito italiano tra il 2017 e il 2018 – a guida PD – missiva a cui il Governo Conte ha risposto.E ora si attende la controreplica. Come ha riportato Agi, la richiesta di spiegazioni in merito alle misure da applicare per il contenimento delle spese e la conseguente riduzione del debito – inviata dalla Commissione UE all’Italia – non sembra aver affatto intimorito Matteo Salvini. Il capo della Lega, forte del trionfo alle Europee, ha dichiarato: “Non sono assolutamente preoccupato delle reazioni di Bruxelles; anzi, se riusciremo a convincere abbassare le tasse, grazie al voto degli italiani, formeremo un Paese assolutamente stabile ed uno dei primi al mondo in cui investire. La prossima settimana userò il consenso che voi mi avete dato non per chiedere una poltrona in più in Italia, chi se ne frega, ma per dire a Bruxelles: lasciateci lavorare come gli italiani ci chiedono, ‘meno tasse e più lavoro’. Se ci diranno ‘no’ vedremo chi avrà la testa più dura”.

Intanto il Vicepremier Luigi Di Maio, riconfermato leader dell’M5S – in un articolo sul Blog delle Stelle – si è detto soddisfatto dell’eliminazione di possibili tagli alla spesa sociale. Il passaggio –  nella lettera di risposta inviata all’UE dal Governo venerdì sera – è stato infatti cancellato dal Ministro dell’economia Tria che ci ha messo mano. “Oggi la giornata comincia bene. Nella lettera scritta dal Mef all’Europa è stato cancellato il passaggio che prevedeva tagli alla spesa sociale, vale a dire ai servizi, agli ospedali, tagli al lavoro e a Quota 100. Un altro governo Monti anche no, ne abbiamo avuto abbastanza!”, scrive Di Maio. Poi ancora: “Non potevamo accettare altre sforbiciate lacrime e sangue. Resta da capire a chi sia venuta in mente questa bizzarra idea circolata nelle bozze e se quel passaggio sia stato concordato, politicamente, con qualcuno. Sicuramente non con il Movimento 5 Stelle. Ora ripartiamo e lavoriamo insieme. L’unica cosa da tagliare sono le tasse ai cittadini. Il nostro obiettivo è continuare a portare a casa risultati concreti per gli italiani. E lo faremo”.

Come ha ricordato l’Ansa, si attende ora mercoledì 5 giugno, data in cui – durante la presentazione del Country report e delle raccomandazioni economiche per i paesi UE – la Commissione europea si esprimerà in merito alla replica italiana. Già adesso, però, sono trapelate alcune reazioni ed aspre critiche. Francesco D’Uva, Presidente del gruppo parlamentare del M5S alla Camera, ha commentato: “Basta politiche di tagli, sacrifici, lacrime e sangue. All’Europa che continua a farci i conti in tasca diciamo che non torniamo all’epoca Monti-Fornero”.

Ma la reazione di Bruxelles, sarà negativa, secondo il Sole 24 Ore. Il quotidiano di Confindustria di dice certo che il collegio dei commissari aprirà formalmente contro l’Italia la procedura per debito eccessivo La procedura, mai applicata finora, prevede “una messa sotto tutela” dell’Italia che verrebbe verrebbe chiamata dal Consiglio “sulla base di una raccomandazione della Commissione Ue” a una riduzione del debito entro precise scadenze. La relazione della Commissione, scrive ancora il quotidiano economico, insisterebbe sulle ripetute manchevolezze dell’Italia. Tra queste il divario nel 2019 tra obiettivo e previsioni nella riduzione del debito sarebbe del 9%.

Parlando domenica su France Inter, il commissario agli Affari monetari Pierre Moscovici ha speso parole non equivocabili: “L’Europa è una comproprietà, ci sono regole che tutti osservano e non possiamo avere nemmeno uno che se ne disinteressi. Ma la mia parola d’ordine è dialogo, dialogo, dialogo“.

Fonte: Agi, Ansa, Sole 24 Ore

Pubblicato da
Lorenzo Pierini

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