Fanno rumore le defezioni di tre generali alla tradizionale parata militare del 2 giugno per la Festa della Repubblica in via dei Fori Imperiali.
Tutto nasce dalle pensioni, anche se il tentativo è quello di fare un discorso più ampio e meno personael. I generali Mario Arpino, Vincenzo Camporini e Dino Tricarico non saranno presenti alla consueta parata del 2 Giugno per la Festa della Repubblica che si terrà come di consueto ai Fori Imperiali a Roma. E le loro assenze non sono affatto casuali, ma in aperto disaccordo con diverse decisioni da parte del Governo. In particolare, il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare e della difesa, ha sostenuto, in messaggio pubblicato su Facebook
Intervistato da Adnkronos, anche il generale Dino Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, ha spiegato la sua scelta: “Non parteciperò perché sarebbe ipocrita applaudire i nostri soldati in compagnia di soggetti che stanno contribuendo a un progressivo e, per certi versi, irreversibile indebolimento delle Forze Armate. Una componente della maggioranza giallo-verde sta portando avanti un atteggiamento ostile nei confronti di una delle poche Istituzioni che funzionano bene in Italia: le Forze Armate. Per di più, noi generali in pensione veniamo trattati come malfattori per via della polemica sulle cosiddette pensioni d’oro, addirittura Luigi Di Maio pronunciò la frase ‘si debbono vergognare’. Non capisco di cosa dovrei vergognarmi. Ho servito lealmente il mio Paese per 40 anni, rischiando la vita su un aeroplano”.
Mancherà alla parata anche il generale Mario Arpino, già Capo di Stato della Difesa, che ha dichiarato di “attendere un clima più sereno. Non è tollerabile la gogna mediatica a cui sono stati sottoposti i pensionati. Non ne faccio una questione personale: trovo inaccettabile sentire parlare di pensioni d’oro, quasi incitando all’odio di classe”. Sarebbe “ipocrita da parte mia stringere le mani di chi ha tagliato le pensioni. Non è una colpa, ma un merito avere una pensione più alta per chi ha lavorato tutta la vita. Io ho cumulativamente 55 anni di servizio. Non mi sembra che l’atteggiamento di alcuni ministri sia giusto. Penso che l’indecisione di questo governo su tantissimi temi sia molto grave. Le questioni militari, penso ad esempio agli F-35, sono passate completamente in secondo piano”.
Anche Fratelli d’Italia polemizza con la ministra della Difesa Elisabetta Trenta. Come segnalato dall’Ansa, sarà infatti assente domani Ignazio La Russa, anche lui in passato Ministro della Difesa, e soprattutto la leader di FdI Giorgia Meloni. Quest’ultima è stata l’unica tra i capi di partito presenti in Parlamento a non essere stata invitata, ma non per questo si rammarica: “Non ci sarei andata lo stesso. Perché non posso accettare che le forze armate, orgoglio della nostra nazione, siano derise e sbeffeggiate da un ministro che vorrebbe vedere i nostri soldati fare le torte e non fare i militari. E Conte, lei lo sa che cosa ha detto? Ha affermato che è disposto a rinunciare all’acquisto di cinque fucili, per finanziare una borsa di studio per la pace. Questi s’infischiano dell’interesse nazionale e del ruolo dell’Italia nel mondo”.
Fonte: Ansa, Adnkronos, Vincenzo Camporini FB
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