Doveroso chiedere scusa ai Rom per le discriminazioni, le violenze e le segregazioni subite da tutti, Cattolici e non, nel corso della Stroria. E’ stato il messaggio di Papa Francesco, l’ennesimo, sul tema, prima di salutare la Romania e far ritorno a Roma.
Bergoglio è arrivato venerdì a Bucarest per un viaggio di tre giorni nello stato balcanico. Erano vent’anni, dai tempi di Wojtyla, che un Pontefice non faceva visita in Romania, un Paese a maggioranza ortodossa dove solo il 5% della popolazione è cattolca. E in Romania Bergoglio non ha mancato di toccare un tema a lui particolarmente a cuore, quello delle migrazioni. Dalla Romania quasi 5 milioni di persone sono partite per cercare fortuna altrove. Il Papa, riferisce Euronews, è tornato a parlare di migranti con argomenti e toni ormai noti: “sono una ricchezza – ha detto il Pontefice – per i Paesi che hanno accolto”
Papa Francesco oggi, nell’ultima tappa del suo viaggio apostolico in Romania, ha beatificato sette vescovi martiri greco cattolici. La liturgia ha avuto luogo in Transilvania, nella zona orientale di Blaj, Davanti a 60.000 persone, secondo l’Ansa, in un luogo denominato Campo della Libertà.
Papa Francesco, nell’omelia per la beatificazione dei sette vescovi – incarcerati a causa della loro fede cristiana e morti da martiri – ha condannato i regimi che hanno dettato legge in larga parte dell’Europa. Tuttavia, sottolinea l’Ansa, “non ha pronunciato mai la parola Comunismo”. La definizione usata Bergoglio è “regime dittatoriale ed ateo“. Si parla invece esplicitamente di “martirio sofferto sotto il Comunismo” nel materiale distribuito alla stampa da parte della Chiesa locale.
Rom, Papa Francesco ricorda e chiede scusa
Nello stesso luogo della beatifiacazione, ricorda Vatican News, il 15 maggio 1848 si radunarono più di 40 mila persone per affermare la loro coscienza nazionale e chiedere il riconoscimento del popolo romeno come nazione. Oggi verrebbero chiamati sovranisti. Campo della Libertà è anche il luogo dove viene custodita la memoria dei martiri cattolici durante la dittatura comunista. Papa Francesco parla dei Cattolici ma non solo del maritrio. Parla anche dello loro colpe. E, nel farlo, chiede scusa ai Rom: “Nel cuore porto un peso: è il peso delle discriminazioni, delle segregazioni e dei maltrattamenti subiti dalle vostre comunità”. L’Adnkrons riporta le parole con cui il Pontefice si è rivolto in visita alla comunità nomade di Blaj, ultima tappa della sua visita apostolica: “La storia ci dice che anche i Cristiani, anche i cattolici, non sono estranei a tanto male. Vorrei chiedere perdono per questo“. Bergoglio ha chiiesto perdono ” in nome della Chiesa, per quando nel corso della Storia vi abbiamo discriminato, maltrattato o guardato in maniera sbagliata, con lo sguardo di Caino invece che con quello di Abele e non siamo stati capaci di riconoscervi, apprezzarvi e difendervi nella vostra peculiarità”.
Il Papa ha detto “è nell’indifferenza che si alimentano pregiudizi e si fomentano rancori. Quante volte giudichiamo in modo avventato, con parole che feriscono, con atteggiamenti che seminano odio e creano distanze! Quando qualcuno viene lasciato indietro, la famiglia umana non cammina. Non siamo fino in fondo cristiani e nemmeno umani, se non sappiamo vedere la persona prima delle sue azioni, prima dei nostri giudizi e pregiudizi“, ha sottolineato il Pontefice.
Fonte: EuroNews, Ansa, Vatican News, AdnKronos