Secondo una ricerca condotta dall’Istituto Swg – che si occupa dell’analisi dell’andamento del voto – la Lega di Matteo Salvini sarebbe stata la più votata nella Generazione z, cioè tra gli aventi diritto al voto nati dopo il 1997 e che votavano alle Europee per la prima volta.
Il risultato più evidente di questa tornata elettorale da poco conclusasi è stato il trionfo della Lega di Matteo Salvini. L’istituto di ricerca Swg – che si occupa dell’analisi dell’andamento del voto – ha elaborato i dati nello specifico, riportati da Il sole 24 ore. Il dato che risulta più evidente riguarda gli orientamenti di voto della Generazione Z, cioè gli aventi diritto al voto nati dopo il 1997 e che votavano alle Europee per la prima volta. Il 38% ha votato Lega, con un aumento del 21% rispetto alle politiche di un anno fa. Parallelamente, il M5S ha perso 25 punti, scendendo al 16%, e il PD ha recuperato il 9% dei consensi, ottenendo un 23%.
Secondo il sondaggio, anche i baby boomers – persone nate tra il 1946 e il 1964 – e la Generazione X – persone nate tra il 1965 e il 1979 – hanno votato Lega, in una percentuale del 35%. La Lega risulta prima anche tra i nati tra il 1980 e 1996, i cosiddetti Millennial, dove ha raggiunto il 28% dei consensi con una crescita dell’11% rispetto al 2018. In questa fascia, il M5S ha ottenuto il 26% dei consensi, un dato non male ma che segna comunque una perdita netta del 15% rispetto alle politiche del 2018.
Anche seguendo altri criteri, in base al genere, ad esempio, il partito di Salvini ha raggiunto il 37% dei consensi tra le donne. Quanto alle persone in condizione di povertà, la Lega ha ottenuto addirittura il 47%. In Italia, insomma, non si può parlare di “effetto Greta Thunberg”, ma forse di “effetto Salvini”, determinato, forse, dalla strategia comunicativa del capo del Viminale. Il risultato più evidente del sondaggio, condotto su un campione di 8000 elettori residenti in Italia, con metodo di rilevazione misto – interviste, questionari online, messaggi, poi confrontati con i dati reali degli scrutini – è insomma che i giovani si orientano a destra. Un dato che sembra confermare quello emerso in una ricerca condotta dal Pew Research Center, in merito all’orientamento politico dei giovani europei. Gli italiani risultavano i meno progressisti in Europa occidentale, specie su temi come immigrazione, diritti civili, ruolo dell’Europa. Un dato confermato da questa tornata elettorale.
Fonte: Istituto di ricerca Swg, Il Sole 24 ore, Pew Research Center
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