Il bambino morto a causa dalle botte, a Milano, aveva i piedi fasciati quando è stato ritrovato dai soccorsi. Dai primi interrogatori, è emerso che le bende erano state messe per coprire delle bruciature di sigaretta causate proprio dal padre.
“Quando sono tornato a casa ho provato a dormire, ma non riuscivo perché lui si lamentava continuamente, allora mi sono alzato, ho dato pugni, forse calci”. Sarebbero questi gli ultimi momenti del piccolo ucciso di botte nella sua casa a Milano, nella periferia ovest di Milano, vicino allo Stadio Olimpico. Aljica Hrustic, 25 anni, di origine croate, ha distrutto così la vita di Mehmed, suo figlio, di due anni e cinque mesi.
L’uomo ha ripercorso tutto davanti al pm Giovanna Cavalleri, due giorni dopo il fatto. Ed è durante l’interrogatorio che è emerso un dettaglio sulle violenze che abitudinariamente si ripetevano in quella casa. Mehmed piangeva perché aveva i piedi bruciati, a causa di alcune ustioni provocate dal padre con un accendino. Si era detto, precedentemente, che i piedini fossero sanguinanti e fasciati a causa di una caduta sui vetri. Ma l’interrogatorio ha chiarito il tutto, ed è emerso che le fasce attorno ai piedi erano state messe dai genitori per tenere fermo a letto il piccolo e per coprire la scottature.
Il resto, è un racconto macabro di quanto accaduto in quell’appartamento popolare in cui vivevano l’uomo e Silvija Zahirovic, 23 anni, rom croata e incinta al quinto figlio. E’ stata la donna ad indicare il marito come esecutore dell’omicidio, come riportato dall’Ansa. Intanto, Hrustic era fuggito dopo poco il delitto, avvenuto intorno alle 3 di notte. Ha poi chiamato i soccorsi: “In via Ricciarelli 22 c’è un bambino che non respira più”. È stato poi fermato intorno alle 12.30 in zona Giambellino. Intanto si attendono le prossime ore per effettuare l’autopsia sul piccolo che chiarirà i tipi di violenze subite. La coppia aveva due figlie di 3 anni e 1 anno, mentre il maggiore vive in Croazia.
Fonte: Ansa