Matteo Renzi torna ad attaccare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, come già fatto qualche giorno fa, accusandolo di dar prova di incapacità alla guida del Paese. Poi, invita gli italiani a votare PD domenica.
Matteo Renzi torna all’attacco in vista delle prossime Europee. Siamo ormai agli ultimi giorni di campagna elettorale, prima del voto di domenica 26 maggio. Gli animi sono accesi e inaspriti e ognuno cerca di tirare acqua al suo mulino. Durante un comizio elettorale al Tempio di Adriano, a Roma ex Premier si scaglia nuovamente contro il Premier Giuseppe Conte già sotto pressione per le tensioni tra i due alleati di Governo, Salvini e Di Maio. Il Governo è sembrato fragile ma per il dem non ci sarà, a questo proposito, una crisi post-Europee: “Lunedì prossimo non succederà niente, non vi illudete. Questi i posti non li lasciano neanche con il laser. Il redde rationem ci sarà quando si dovrà fare la legge di Bilancio, ossia tirare fuori i quattrini”. Quanto al PD – il partito in cui andrebbero risposte speranze per un cambiamento in ambito europeo ed italiano – Renzi dice di aver avuto il grande privilegio di potersi guardare allo specchio e aver fatto una battaglia libera senza chiedere a nessuno, nemmeno a chi non conosce gratitudine, riconoscenza e lealtà.
“Noi siamo la quintessenza della lealtà, molto di più di quello che anche alcuni di noi pensavano potessimo essere. Abbiamo subito una battaglia di fuoco pazzesca in questi anni ma nonostante questo siamo qui a dire di votare PD domenica. In politica c’è chi prende e chi da e io ho dato una presunta classe dirigente che dovrebbe solo dire grazie invece di farsi di cavoli suoi”. Quanto all’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, secondo il senatore, Di Maio e lo stesso Conte sarebbero un vero e proprio disastro alla guida del Paese: “Abbiamo a che fare con un presidente del Consiglio che è la somma di tutte le incompetenze. L’Italia sta perdendo prestigio a livello internazionale. Va al Parlamento europeo e non se lo fila nessuno”.
L’attacco di Matteo Renzi prosegue con toni non meno forti, come riportato da Agenzia Vista: “Abbiamo un presidente del Consiglio che è impalpabile sui dossier internazionali. Tanta è la sua spocchia che parla di sé in terza persona. Si è arrivati alla dittatura dell’incapacità. Se uno non sa la differenza tra garantismo e giustizialismo, visto che Conte ha detto che per lui pari sono, vuol dire che non solo non sei in grado di fare il premier ma neanche di fare il professore di Diritto. È la dittatura della superficialità, ma sta attaccato alla poltrona”.
Fonte: Agenzia Vista
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