I Carabinieri della compagnia di Venezia hanno sequestrato a sei rom 1279 auto, utilizzate per furti e altri reati, tra l’Italia e altre 9 nazioni dell’Unione Europea.
“Sono appena salito a casa della famiglia rom a Casal Bruciato. Un padre, una madre, i loro bambini terrorizzati da un gruppo di fascisti. Non lasciamoli soli“. Così Matteo Orfini, deputato PD ed ex Presidente del partito, in un cinguettio su twitter rilanciato dall’Ansa, l’8 Maggio scorso. Erano le ore difficili di Casal Bruciato, con la Polizia che scortava la famiglia nomade nella casa assegnata dal Comune di Roma e con una tensione durata giorni, anche a causa delle proteste nei confronti del sindaco Virginia Raggi.
Il patrimonio dei Rom
E se nel caso di Casal Bruciato si trattava di un nucleo famigliare giudicato meritevole di protezione da parte del Comune, questa volta la storia è diversa. I Carabinieri di Venezia hanno provveduto al sequestro di 1279 auto del valore totale di 13 milioni di euro, intestate a 6 prestanome di nazionalità romena e utilizzate per mettere a segno furti e altri reati in tutta Europa. L’operazione è scattata anche in Romania, Spagna, Germania, Francia, Bulgaria, Austria, Svizzera, Ungheria e Polonia in collaborazione con le Forze dell’Ordine dei Paesi coinvolti.
Il sequestro delle auto costituisce la prosecuzione di un’indagine nei confronti di un gruppo criminale composto da oltre 40 soggetti appartenenti a minoranza Rom romena delle città di Fetesti e Tandarei. L’Arma ha dato esecuzione a 10 ordinanze di custodia cautelare – 8 persone sono finite in carcere, tra cui un ragazzo di 17 anni, uno agli arresti domiciliari, uno in divieto di dimora – emesse dai Gip di Venezia e Verona, nonché del Tribunale per i minorenni di Venezia. L’Ansa racconta che diverse persone sono state fermate in questi giorni in Spagna e Inghilterra su mandato di arresto europeo con anche l’ausilio della polizia dei rispettivi Paesi coinvolti, sollecitate mediante la cooperazione dell’ Europol.
Gli indagati dovranno rispondere di falsità in atti, rapine e furti con destrezza ai danni perlopiù di anziani, con la sottrazione di preziosi e orologi di pregio mediante la cosiddetta «tecnica dell’abbraccio» da cui l’operazione ha preso nome. E’ stato stimato un giro di affari illecito di alcuni milioni di euro, spesso reinvestiti in Romania, mediante la ricettazione e riciclaggio dei preziosi e orologi, per la costruzione di lussuose ville e l’acquisto di potenti autovetture di pregio, che gli stessi esibivano sui social network.
Fonte: Ansa