Cardinale Bassetti: “Non si vive di simboli religiosi, ma di accoglienza”

Alla Conferenza episcopale italiana, il Cardinale Gualtiero Bassetti ha commentato la polemica che vede contrapposti esponenti del clero e Salvini, dopo l’utilizzo di simboli religiosi ad un comizio in piazza Duomo a Milano.

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Non accenna a placarsi la polemica tra gli esponenti della Chiesa e il Vicepremier Matteo Salvini. I rapporti tra le due aree sembra essere teso da diverso tempo, e il gesto del cardinale Krajewski sembra aver aumentato ancora di più i contrasti, specie perché è entrata in crisi la, almeno teorica, separazione che dovrebbe esistere tra il ruolo della Chiesa e quello delle Istituzioni. Il comizio svoltosi in piazza Duomo dal leader della Lega non è piaciuto a molti chierici, dopo che Salvini ha mostrato in pubblico il rosario, il vangelo e chiesto aiuto alla Madonna e a Dio per il voto di domenica.

Le dure critiche sono arrivate da Civiltà Cattolica e Famiglia Cristiana, ma anche dai cardinali Pietro Parolin prima e Angelo Bagnasco. Si aggiunge Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che si svolge in queste ore al Vaticano. “Attenzione, non si vive di ricordi, di richiami a tradizioni e simboli religiosi o di forme di comportamento esteriori. Il nostro è un patrimonio che va rivitalizzato anche per consentirci di portare più Italia in Europa”. E intanto anche Salvini, a Lecce per un comizio, è tornato sulla faccenda: “Sono tre giorni che qualcuno mi fa la morale e la lezione perché ho osato affidare il futuro, la fortuna e la salute dell’Italia, a nostra madre, a Maria immacolata, come se a qualcuno desse fastidio parlare al buon Dio che ci guarda da lassù”.

Secondo il leghista, invece, il suo non è stato nient’altro che un atto di fede, qualcosa di cui non vergognarsi, come riportato dall’Ansa: “Cerco umilmente, da peccatore, di testimoniare la mia fede con il mio lavoro e con gli atti quotidiani che salvano vite. L’unico modo per raggiungere questo obiettivo è bloccare quei barconi, per aiutare quei bambini a crescere bene nel loro Paese senza venire a fare gli schiavi in Puglia”, ha concluso Salvini. Non prima, però, di mandare qualche ultima stoccata in riferimento alle polemiche relative alla cancellazione dei simboli religiosi: “Questa è gente che tace quanto tolgono i crocifissi dalle scuole, quando cancellano il natale, il presepe e Gesù bambino” e “invece di essere orgogliosi della nostra storia, cultura, tradizione e identità, se ne vergognano”.

Fonte: Ansa, Famiglia Cristiana

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