Scontro sul Decreto Sicurezza bis. Il Consiglio dei Ministri si è concluso con un nulla di fatto ed è stato rimandato fino a nuovo ordine. Mentre tra Di Maio e Salvini c’è gelo dopo la vicenda di Armando Siri, a bloccare il provvedimento voluto dal Ministro dell’Interno c’è stato Giuseppe Conte.
Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato da qualche giorno, ormai, l’arrivo del decreto sicurezza-bis. Il nuovo provvedimento prevede 12 norme aggiuntive al decreto già diventato legge, volte a contenere ulteriormente l’immigrazione clandestina e a tutelare ancora di più gli organi di sicurezza, stanziando tre milioni di euro – ricavati grazie al risparmio sui migranti – per il triennio 2019-2021, grazie ai quali verrebbero assunti operatori di polizia per svolgere operazioni sotto copertura anche per “attività di contrasto del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.
Ma l’approvazione del secondo round del decreto ha creato non pochi scontri tra i vertici. “Sto qui tutta la notte, se serve“, aveva preannunciato Salvini. E in effetti, dopo una breve riunione a Palazzo Chigi, nel pomeriggio, di appena venti minuti, il Consiglio dei ministri si è prolungato per ore, nel post serata, per trovare un’intesa tra Lega e M5S. Se il decreto famiglia e natalità, proposto dal pentastellato, non ha incontrato opposizioni rilevanti, questo non è accaduto per il decreto del Ministro dell’Interno.
Tra i due Vicepremier non scorre buon sangue – dal caso Siri che ha messo un muro tra i due – ma a mettersi di traverso è stato il Premier Giuseppe Conte che ha fatto riferimento ad alcune “criticità” presenti nel provvedimento. In particolare, Conte avrebbe alcuni dubbi sulle multe per chi aiuta i migranti e sulle interferenze del Viminale rispetto agli altri ministeri, come riportato da La Repubblica. Nessuna via libera, però, è arrivata neanche per il provvedimento di Di Maio – su cui comunque si è discusso poco – e il Cdm è stato sospeso, chiedendo una modifica del decreto sicurezza bis. Si aspetterà mercoledì o giovedì per tornare a discutere. Forse il clima sarà meno teso di quello di ieri, partito con forti tensioni specie dopo lo sbarco, appreso in diretta tv dal capo del Viminale, dei 47 migranti a bordo della Sea Watch 3.
Salvini tiene il punto, come riporta SkyTg24, e ribadisce la necessità del provvedimento che conterrà “aggravanti per chi aggredisce i poliziotti”; ma anche norme contro la violenza negli stadi e contro gli scafisti. Gli sbarchi, rispetto ai 10mila dello scorso anno, si sono ridotti a mille: “Mi spiace che questo crei uno scontro politico. Vale per Renzi come per Di Maio, io continuo a fare il mio lavoro”. Alla fine l’esito più rilevante del Cdm sembra essere stata una seria di nomine: Giuseppe Zafarana al vertice delle Fiamme gialle; Biagio Mazzotta segretario generale alla Ragioneria di Stato; Pasquale Tridico al vertice dell’Inps. Approvata anche la riforma della magistratura onoraria. Per il resto, però, il tutto è stato un buco nell’acqua.
Fonte: La Repubblica, Sky Tg24