Matteo Renzi: “Vi spiego perchè il premier Giuseppe Conte è un indegno”

Renzi e Calenda erano scesi in campo, insieme, per gli ultimi momenti di campagna elettorale in previsione del voto di cui ora conosciamo gli esiti. In un comizio a Milano, i due non persero occasione di commentare l’azione dell’esecutivo e attaccare il Premier Giuseppe Conte.

Matteo Renzi contro Giuseppe Conte - Leggilo

 

“Per un anno ci siamo presi ceffoni da chiunque, ma adesso è arrivato il momento di restituirli senza il guanto. Non mi basta il 20% neanche per iniziarla questa partita, la vittoria sarà il giorno in cui batteremo la Lega e il M5S”. Così, come riporta La Stampa, Matteo Renzi e Carlo Calenda erano scesi in campo, nuovamente ed insieme, per gli ultimi momenti di campagna elettorale in previsione del voto di cui ora conosciamo gli esiti. In un comizio tenutosi all’auditorium della Fondazione Cariplo di Milano, l’ex Premier e l’ex Ministro del lavoro non persero occasione di commentare l’azione dell’esecutivo e attaccare il Premier Giuseppe Conte. Un sarcasmo iniziato nelle stesse ore in cui l’Esecutivo muoveva i primi passi come prontamente documentò Repubblica.

Un sarcasmo ripeso a poche ore dal voto ed equamente distributo tra il Premier e in Ministro dello Sviluppo Economico: “Essere come Di Maio non è un insulto, è una condanna, una sfiga”, ha fetto Renzi, ribadendo l’impossibilità di creare un asse con il M5S. Non c’è odore di alleanza tra i due partiti, visto che i pentastellati sarebbero antidemocratici in quanto “predicano la fine della democrazia rappresentativa”. L’attacco al Governo è sembrato essere, per l’ex segretario PD, l’unico modo per provare a rilanciare il suo, di partito, che non vive momenti d’oro. E se anche il voto ha dato qualche esito positivo per il suo partito – solo apparente, in realtà – sappiamo anche molto di quanto profetizzato da Renzi sulle fortune del Governo non si è realizzato

Non c’è stato nessun bagno di sangue e l’Istat ha evidenziato un aumento del Pil – e il deficit certo non si è creato in un giorno ma è il gentile lascito dei governi precedenti, compreso quello presieduto dall’ex Sindaco di Firenze. Ma non sono considerazioni che tengono per Renzi che da mesi ha come obiettivo privilegiato proprio Luigi Di Maio: “il disastro economico ha un responsabile, cioè il successore di Calenda, alias l’incompetente, lo statista di Pomigliano – ha detto Renzi riferendosi al Ministro – Non è una malattia azzeccare un congiuntivo. Quella è la congiuntivite, Giggino”

“Conte? Non sa di cosa parla”

“Luigi Di Maio ha bloccato l’economia, Matteo Salvini ha dato il via all’età dell’odio”. Fuorno questi fli slogan di Matteo Renzi al comizio, e tirò in mezzo anche Conte, come mostrato da La 7, responsabile come gli altri due del “disastro attuale”. “Questo è un presidente del Consiglio che non è degno, ma non perché non è stato eletto, ma perché non sa di cosa parla”, continuò Renzi, per poi attaccarlo sulla crisi libica: “Sul dossier più delicato, la Libia, Conte ha organizzato un vertice fasullo a Palermo solo per farsi i selfie con Haftar e Serraj da dare a Rocco Casalino per poi rilanciarli sui social coi troll e i profili finti. L’Italia non conta più una cippa. Giuseppe Conte è un disastro, con la connivenza di certa stampa, non capisce che sta svilendo il ruolo di premier della terza economia europea”.

L’attacco proseguì con un post condiviso sul suo profilo Twitter: “Conte che non sceglie fra garantismo e giustizialismo non solo non è degno di essere presidente del Consiglio: non è degno di essere professore di diritto”. Mancavano pochi giorni al voto; ma ad oggi sappiamo chi è che ha giocato meglio le proprie carte.

Il partito di Renzi è rimasto immobile, per ammissione dello stesso ex Segretario. A non essere rimasto immobile è proprio Renzi che sembra voler guardare oltre il PD, ancora una volta.

 

Fonte: Twitter Matteo Renzi, La Stampa, Repubblica

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