Migranti, l’Alto Commissariato per i Diritti umani ha inviato una lettera a Matteo Salvini puntando il dito sul decreto sicurezza bis che violerebbe i Diritti Umani dei migranti
L’Onu ha chiesto all’Italia il ritiro delle direttive di Matteo Salvini sul salvataggio in mare nonché bloccare subito l’iter per l’approvazione del decreto sicurezza bis, il quale prevede multe molto salate per le Ong. Tutto questo è spiegato in una lettera di undici pagine. È possibile leggere il testo di questa missiva all’interno del sito della Ong Mediterranea. L’allarme lanciato dalle Nazioni Unite sarebbe, a loro dire, decisamente serio. Stando all’Onu, infatti, il Governo attraverso queste politiche che vorrebbe mettere in atto “mette a rischio i loro diritti umani, inclusi i richiedenti asilo”, “fomenta il clima di ostilità e xenofobia” e “viola le convenzioni internazionali”.
Beatriz Balbin, capo delle Special Procedures dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani nonché colei che ha apposto la sua firma in questa lettera, l’ha consegnata Gian Lorenzo Cornado, ambasciatore italiano all’Onu, affinché la faccia avere a Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Esteri, come riporta l’Ansa. Non è il primo attacco da parte delle Nazioni Unite all’Italia, ma il terzo dopo i due richiami già effettuati nel 2018. A finire sotto accusa questa volta ci sarebbero le due direttore emesse dal Ministro degli Esteri tra marzo e aprile al fine di mettere un freno alle operazioni che stavano compiendo le ong e in zona Search and Rescue libica la Mare Jonio, recentemente dissequestrata dai giudici.
A tal proposito Balbin scrive: “La direttiva di marzo è una seria minaccia ai diritti dei migranti, inclusi i richiedenti asilo e le persone vittime di tortura, sequestri, detenzioni illegali. Ci sono ragionevoli elementi per ritenere che sia stata emanata per colpire direttamente la Mare Jonio, vietandole l’accesso alle acque e ai porti italiani. Nella direttiva del 15 aprile la si accusa esplicitamente di favorire l’immigrazione clandestina. Siamo profondamente preoccupati per queste direttive, che non sono basate su alcuna sentenza della competente autorità giuridica“. Si tratterebbe dunque di un “ennesimo tentativo di criminalizzare le operazioni Search and rescue delle organizzazioni civili”, con il risultato di “intensificare il clima di ostilità e xenofobia nei confronti dei migranti”.
Dopo la sentenza delle Corte Ue secondo cui i migranti vanno protetti anche se hanno commesso reati se nel Paese d’origine c’è il rischio di violazione dei Diritti Umani, ora tocca all’Alto Commissariato dell’Onu. L’argomento che fonda la censura dell’organizzazione internazionale si fonda sull’assunto che il salvataggio non potrebbe essere compito della guardia costiera libica. Il motivo è così spiegato: “è stato ampiamente documentato in diversi report dell’Onu che i migranti in Libia sono soggetti ad abusi, torture, omicidi e stupri quindi la Libia non può essere considerata un ‘place of safety’ (porto sicuro) per lo sbarco”. Infine la richiesta di “ritirate la direttiva del Viminale del 15 aprile, che colpisce specificatamente la Mare Jonio” nonché di “fermate immediatamente il processo di approvazione del Decreto sicurezza bis”.
Intanto il Ministro Matteo Salvini non indietreggia. E risponde all’Onu invitandolo a occuparsi del Venezuela piuttosto che chiedere al governo italiano di ritirare il decreto sicurezza bis, come riportato dall’Agi. Il Ministro intende approvare domani in consiglio dei ministri le ulteriori norme contro le Ong. “Un organismo internazionale che costa miliardi di euro ai contribuenti, che ha come membri la Corea del Nord e la Turchia, regimi totalitari, e viene a fare la morale sui diritti umani all’Italia, a Salvini per il decreto sicurezza, fa ridere, è da scherzi a parte“.
Fonte: Ansa, Agi, Facebook Mediterranean Savign Humans, Twitter Mediterranean Hope
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