Accuse di corruzione, i giudici di Milano non si fermano: gli indagati sono più di cento

Paolo Orrigoni è indagato dalla Procura di Milano con l’accusa di reato di corruzione in un filone urbanistico dell’inchiesta sulle Tangenti in Lombardia e su una serie di reati contro la pubblica amministrazione.

Paolo Orrigoni indagato - Leggilo

 

Paolo Orrigoni, 41 anni, è amministratore delegato della catena Tigros, fondata da suo padre, oltre che ex candidato sindaco sindaco di Varese alle elezioni del 2016, con la Lega ed il Centrodestra, battuto al ballottaggio da Davide Galimberti, di parte opposta. Orrigoni è a capo di un gruppo da 700 milioni di euro di fatturato in più di 60 supermercati, con più di 2000 dipendenti tra Lombardia e Piemonte. Ma ora l’oro e la fortuna potrebbero presto finire. Infatti, è indagato dalla Procura di Milano per l’ipotesi di reato di corruzione in un filone urbanistico della nuova inchiesta su alcuni reati contro la pubblica amministrazione a Milano e in provincia di Varese, come riporta l’Ansa.

A metterlo nei guai, le dichiarazioni dell’imprenditore Piero Enrico Tonetti, finito ai domiciliari, che dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere, ha aperto bocca in un interrogatorio e mosso pesanti accuse nei confronti di Orrigoni. Il reato contestato a Tonetti – dal gip Raffaella Mascarino e dai pm Bonardi, Furno, Scudieri – è quello di aver pagato 50mila euro di tangente – mascherata con un progetto affidato a uno studio di ingegneria – al coordinatore di Forza Italia a Gallarate e consigliere della “Accam Spa”, Alberto Bilardo, già in carcere. La tangente trova motivo “nella ricerca di una variante urbanistica al piano regolatore, relativa ad un’area nel comune di Gallarate, di proprietà della società “Pi.Ro.gail” di Tonetti, che aveva già in mente una vendita del terreno alla Tigros, interessata a trasferirvi un supermercato” .

In sostanza, quei soldi sarebbero il prezzo pagato per ottenere una modifica che interessava un’area di proprietà di un società di Tonetti, già stata ceduta con un preliminare a Orrigoni, interessato a costruirvi un supermercato. Sarebbe nelle mani degli inquirenti la documentazione in cui si evincono i fatti.

L’ufficio stampa di Tigros ha diffuso una nota: “Né Paolo Orrigoni personalmente né Tigros hanno mai corrisposto, direttamente o indirettamente, alcuna utilità indebita ad un pubblico ufficiale in relazione ad operazioni immobiliari compiute o da compiere nel comune di Gallarate. Orrigoni afferma che “non ha ricevuto alcuna comunicazione dalla Procura di Milano e apprende da notizie di stampa di essere indagato in relazione ad ipotesi di corruzione. Naturalmente – aggiunge – è a disposizione degli inquirenti per ogni chiarimento e il suo legale si recherà nei prossimi giorni in Procura per manifestare ai Pubblici Ministeri la totale disponibilità in tal senso“.

Ad oggi risultano 105 gli indagati finiti sotto inchiesta nell’ambito dell’indagine della Dda milanese su un vasto sistema corruttivo in Lombardia che lo scorso 7 maggio ha portato a eseguire 43 misure cautelari, tra cui 12 in carcere e 16 ai domiciliari.

Fonte: Ansa, Ufficio stampa di Tigros

 

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