Rosa Maria Dell’Aria, la docente dell’istituto Vittorio Emanuele III, a Palermo, è stata sospesa dopo aver proiettato un video anti-Salvini in cui si paragona il Vicepremier a Mussolini.
“Drammaticamente la storia si ripete, e ciò che è successo ieri potrà essere quello che accadrà domani“. Così si apre il filmato che ha causato l’ispezione ministeriale nell’Istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III, a Palermo. Un video costato caro anche a Rosa Maria Dell’Aria, la docente che è stata sospesa per via di quanto accaduto. Il filmato è stato realizzato dagli studenti in occasione della Giornata della memoria ed è stato proiettato in aula. All’interno, si accosta in maniera non troppo celata il Decreto Sicurezza alle leggi razziali del 1938. In poche parole, si paragona la situazione attuale del Governo – specie per quanto riguarda l’indirizzo di Matteo Salvini – al fascismo, binomio tanto caro allo scrittore quasi centenario Andrea Camilleri.
A scatenare la polemica e l’ispezione, è stato un attivista di destra che ha scritto su Twitter: “Salvini-Conte-Di Maio? Come il reich di Hitler, peggio dei nazisti. Succede all’Iti Vittorio Emanuele III di Palermo, dove una prof per la Giornata della memoria ha obbligato dei quattordicenni a dire che Salvini è come Hitler perché stermina i migranti. Al Miur hanno qualcosa da dire?”. Così, la docente è stata sospesa l’11 maggio. Ed ora, alla professoressa, resta solo il rammarico per quanto accaduto.
“Non c’era faziosità politica. Il video che mostra l’immagine di Salvini, accostata a quella di Mussolini,è stato il risultato dell’elaborazione dei ragazzi, risultata dal lungo dibattito portato avanti dall’inizio dell’anno”. Così, la docente si difende in un video diffuso nei tg Rai News, spiegando come il tema dei Diritti Umani sia stato trattato dall’inizio dell’anno in aula. “Sono emerse diverse opinioni in merito, si è discusso, ma nessuno è stato bloccato, represso o rimproverato”. Negli intenti della prof, solo libera discussione e libero pensiero: l’esito, è stato il confronto tra il decreto Sicurezza e le leggi razziali.
Una grande amarezza per un provvedimento che non comprende: “Allontanarmi dalla scuola è la ferita più grande di questo provvedimento”, dice tra le lacrime. Un semplice caso che l’assenza dei Diritti Umani si identifichi con chi si oppone all’immigrazione selvaggia? Un semplice caso che nel mirino sia finito nuovamente Salvini? La politica sembra ormai aver invaso tutto, dalle piazze, alle mense, alle scuole, agli striscioni. Di fatto, se l’analisi della vicenda ha portato all’ispezione, e se l’ispezione ha portato alla sospensione, forse non è poi totalmente sbagliato pensare che, il video, sia il risultato di un’attenta opera di “anti-salvinismo”. E ci sta, anche, ma non in quella sede, la scuola, che dovrebbe aiutare a pensare, certo. Ma qui si ha la sensazione che il pensiero critico si sia sovrapposto all’analisi e alla rappresentazione e l’antagonismo a buon mercato, che semplifica con esempi e paragoni improponibili – anche, e non solo. per il contesto storico e sociale completamente differenti – non abbia a capire le cause del malessere che hanno portato al Decreto Sicurezza. Comprenderle è il giusto modo per affrontarle.
Fonte: Rai News, Ala News