Krajewski? Un gesto di elemosina con le tasche degli altri. Il Vaticano possiede case da 2000 miliardi di euro, circa il 20% del patrimonio immobiliare italiano. Lo Ior ha un utile che si aggira sui 32 milioni di euro. Perché, invece di aiutare i poveri con gesti minimi e illegali, non si pensa di aprire le mura leonine e mettere a disposizione gli immobili di proprietà vaticana?
Si discute, in questi giorni, della linea sottile che divide Chiesa e Stato. Quel confine che separa i due ambiti che è stato sorpassato, cancellato e distrutto – rompendo quel Concordato a cui ha accennato il radicale Massimo Teodori – quando Konrad Krajewski, la persona più chiacchierata del momento, ha forzato i sigilli della cabina elettrica in un palazzo occupato in via Santa Croce in Gerusalemme. Il gesto di ridare la corrente ai 450 inquilini morosi è stata un’azione di cuore che ha scavalcato i limiti del consentito in ambito giuridico. Se ne parla tanto, in questi giorni, perché la voce dell’elemosiniere è solo un’altra che si aggiunge al difficile confronto sulla solidarietà ed i suoi limiti. Molti discorsi di principio appaioni privi di fondamento pratico o, almeno, cadono in facili contraddizioni. Papa Francesco – che sulla vicenda del suo elemosiniere resta in silenzio – invita gli Stati ad “accogliere i migranti” ma le porte leonine restano chiuse .Certo l’estensione territoriale del Vaticano è quella che è, tuttavia gioverebbe un gesto embelmatico di apertura. Un gesto che potrebbe avvenire anche in un altro modo, con disponibilità all’accoglienza negli immobili appartenenti alla Chiesa, anche se dislocati nello Stato italiano.
A ficcare il naso nei conti del Vaticano, emerge che quest’ultimo possiede circa il 20% del patrimonio immobiliare italiano, nonchè case e palazzi in tutto il mondo dal valore di circa 2000 miliardi di euro, con molte agevolazioni fiscali. L’indagine realizzata dal Sole 24 Ore alcuni anni fa è stata rilanciata a seguito dell’inziativa da parte del Cardinale Krajewski.
Basandosi su quei numeri il giornalista Massimo Giordano chiede, nella sua striscia di informazione su Rai4 perché il Cardinale, se davvero avesse voluto aiutare i bambini e gli ultimi, non ha aperto le porte di quei conventi e di quegli immobili di proprietà Vaticana, vuoti e agibili. Si potrebbe dare una risposta: è bello fare i conti con le tasche degli altri ma un po’ meno con le proprie. Rotti gli indugi e riattivata la corrente ai morosi i 300.000 euro che Krajewski si è offerto di pagare è il minimo che avrebbe potuto fare per dare coerenza al suo gesto. Lo Ior – la Banca Vaticana – nel 2017 ha totalizzato un utile di 31,9 milioni di euro, con un patrimonio netto pari a 627,2 milioni di euro. Non sarà quindi di certo un problema.
Fonte: Rai4
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