Indagati 65 militanti di CasaPound e Forza Nuova per i disordini creati a Torre Maura e Casal Bruciato, periferie di Roma, dopo la cessione di alloggi popolari ai Rom.
Guai per i residenti di Torre Maura e Casal Bruciato. La protesta dei residenti, che procede a fasi alterne da qualche mese, sembra ora essersi spenta ma le conseguenze non tardano ad arrivare.Papa Francesco aveva espresso la sua censura morale per le tensioni sull’assegnazione della casa popolare ad una famiglia Rom, senza usare mezzi termini. E ora arrivano i provvedimenti sul fronte giudiziario.
Dopo un’informativa della Digos, la Procura di Roma aveva aperto un fascicolo contro ignoti ed era partita l’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e il sostituto Eugenio Albamonte. Ora quegli ignoti hanno un nome, o almeno un numero. Ventiquattro sono i militanti di CasaPound e Forza Nuova indagati, a vario titolo, per istigazione all’odio razziale, violenza privata, adunata sediziosa, apologia di fascismo e minacce aggravate dall’odio razziale. Tra questi, anche l’uomo identificato nei filmati con il “giacchetto nero di pelle”, che minacciò di stuprare la donna rom assegnataria dell’alloggio popolare, mentre cercava di rientrare a casa.
Altre 16 persone, militanti dei movimenti per la casa, sono stati indagati per il reato di corteo non autorizzato che si è svolto a Casal Bruciato lo scorso 8 maggio. Per i disordini di Torre Maura sono invece state indagate 41 persone, tutte appartenenti a Casapound e Forza Nuova, come riportato da LaPresse. Contestati, a vario titolo, i reati di istigazione all’odio razziale, violenza privata, minacce, adunata sediziosa, apologia di fascismo.
“Le forze dell’ordine hanno operato al solo scopo di garantire le persone minacciate e tutelare la loro incolumità prevenendo più gravi conseguenze per l’ordine pubblico e garantendo il diritto a manifestare nel rispetto delle leggi, fermo restando il deferimento all’Autorità giudiziaria, di coloro come autori di reati, nessun tipo di violenza fisica o verbale sarà tollerato da questo ministro, né dalle forze dell’ordine”, ha commentato il Vicepremier Salvini rispondendo, alla Camera, ad un’interrogazione presentata da +Europa proprio sui fatti di Casal Bruciato.
“Siamo sereni e penso che tutto si risolverà in una bolla di sapone, almeno a livello giudiziario. Abbiamo partecipato alle proteste per essere vicini alle proteste dei cittadini che ancora una volta vengono ‘sorpassati’ dalle scelte del sindaco e della Giunta capitolina. Il voler segnalare un’ingiustizia non può sfociare in un reato come apologia di fascismo”, ha dichiarato Mauro Antonini, leader di CasaPound, che si dice tranquillo sui futuri risvolti della vicenda.
Fonti: LaPresse