La CGIL di Maurizio Landini si è espressa sull’esclusione di Altaforte, casa editrice del romanzo di Matteo Salvini, dalla fiera libraria di Torino che si sta svolgendo, pur tra le polemiche, in questi giorni.
Altaforte, la casa editrice del libro del Vicepremier Matteo Salvini e vicina a CasaPound, è stata esclusa dal Salone del libro di Torino in quanto l’editore, Francesco Polacchi, si è detto fascista finendo sotto accusa per apologia del Ventennio. La faccenda ha creato non poco scompiglio e rischia di minare la serenità e lo svolgimento dei prossimi giorni di fiera. Intanto, anche la CGIL si è schierata a favore dell’esclusione dello stand, completamente smantellato. “Il Fascismo non è democratico, è razzista, violento e autoritario. Idee incompatibili con i valori democratici alla base della nostra Costituzione. Non si permetta a un’organizzazione che si ispira al fascismo di essere in un luogo dedicato alla libertà”, si legge in un post su Twitter.
“Credo sia stato un atto molto importante quello che hanno fatto sia il Sindaco di Torino sia il Presidente della Regione, perché nel nostro Paese, invece che chiudere i porti, bisognerebbe chiudere CasaPound e tutte le associazioni che si richiamano al fascismo. L’Italia è una Repubblica democratica antifascista”, ha detto Maurizio Landini, segretario della Cgil che, oltre a consegnare tessere onorarie a bambine prodigio come Greta, ha anche il tempo di interessarsi a quanto accade intorno. Il leader, che si esprime da sempre a sostegno della patrimoniale, ha poi espresso tutta la sua solidarietà e sostegno al Primo Cittadino di Roma Virginia Raggi per la vicenda di Casal Bruciato “Voglio esprimere tutta la mia solidarietà e tutto il mio sostegno a ciò che il sindaco Raggi ha fatto, perché mi sembra quello il dovere dei sindaci. Il Suo è un messaggio importante e forte, su cui vedo, invece, molte contraddizioni nel Governo”. Il sindacalista ha aggiunto, come riportato da Rassegna.it:“Quando, di fronte al diritto di una persona, di avere una casa sento dire che prima c’è qualcuno che deve avere altri diritti mi sento di sottolineare che non è una competizione. Quello alla casa è un diritto, se ce ne sono poche si aumentano”
A sostegno dell’esclusione – e di quello che è a tutti gli effetti un atto di censura – della casa editrice di destra, anche Michela Murgia, la scrittrice sarda da sempre schierata contro Salvini. Chissà che un giorno anche a lei tocchi in sorte lo stesso destino di Altaforte.
Fonti: Twitter Cgil Nazionale, Rassegna.it
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