Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto visita all’ospedale pediatrico Santobono per incontrare i genitori della piccola Noemi, la bambina ferita venerdì scorso da un colpo di pistola in un agguato in piazza Nazionale a Napoli.
Il Capo dello Stato, giunto al nosocomio partenopeo alle ore 16:05, dopo la mattinata trascorsa al Teatro San Carlo ha trascorso con i famigliari della piccola meno di mezz’ora, come riportato dall’Ansa. La bambina, 4 anni, è ricoverata in gravi condizioni da venerdì scorso dopo la sparatoria in Piazza Nazionale a Napoli.
Nessuna parola rilasciata dal Presidente Mattarella quando ha lasciato l’ospedale Santobono. L’ultimo bollettino medico diramato dai medici è stato preoccupante: “La bambina è strettamente monitorata nei paramentri vitali” avevano detto “Successivamente all’intervento chirurgico effettuato nella notte di venerdì non è stato necessario effettuare ulteriori trasfusioni. La piccola paziente è tuttora sedata e collegata al ventilatore meccanico per il persistere dell’insufficienza respiratoria”.
Anche il presidente della commissione bicamerale antimafia Nicola Morra ha avuto modo di far visita oggi ai genitori della piccola Noemi avendo parole di apprezzamento per i familiari della bambina, come riportato da Il Mattino: “Sono persone che stanno vivendo con grande maturità questa prova e che hanno il desiderio di vedere una Napoli diversa. Hanno dimostrato grandissima umanità, trasporto per la loro figlia, ma anche il desiderio di vedere una Napoli diversa. Tutti noi siamo un po’ responsabili di quello che sta vivendo questa famiglia, perché non è normale che una bimba si trovi in queste condizioni. E se ciò è avvenuto, lo Stato si deve assumere le sue responsabilità – ha proseguito Morra – Non possiamo permettere che possa avvenire ciò che è accaduto, ma nemmeno il protrarsi della latitanza del responsabile – ha aggiunto – Se quest’uomo non ha sentito il dovere di costituirsi deve essere lo Stato a consegnarlo alla giustizia, una giustizia non voluta dai familiari della bimba ma da tutti noi”.
Tra i genitori di Noemi, invece, chi si è voluto sfogare in un momento così difficile è stato Fabio, il padre della piccola, il quale esprime così tutta la sua amarezza in un’intervista a Repubblica ha detto: “Ho fatto di tutto per proteggerla, ma non è bastato. Sto pensando di lasciare Napoli appena Noemi uscirà: fa rabbia, è doloroso, ma ci sto pensando. Non voglio fare polemiche. In questo momento conta solo un pensiero: salvare la bambina. Io e mia moglie facciamo di tutto pur di non farle correre pericoli, si fanno sacrifici”. Il papà quindi non si riesce a dare pace: “Siamo genitori apprensivi, ti viene naturale, no? Si, lo eravamo già. Uno li protegge in tutti i modi. Io la mando all’asilo privato, la faccio stare sotto una campana di vetro. E poi…”. Mentre sulle condizioni della bambina: “Stazionarie. La parola che più stiamo dicendo in queste ore. Sono giorni che non finiscono mai. Giorni in cui diciamo solo questo: come sta? Stazionaria. Tutto il resto, con tutto il rispetto, sono parole meno importanti che adesso valgono poco”. Lui confida, infine, di “sperare nella piccola resistenza di una bambina che non può ancora parlare. Io sono sicura che mia figlia è in gamba, possiede tante energie”.
Intanto, il Primo Cittadino di Napoli Luigi De Magistris scarica le colpe sullo Stato e su Salvini, invece di comprendere che la lotta alla criminalità dovrebbe essere uno degli obiettivi del suo mandato, oltre ai migranti e all’integrazione.
Fonti: Ansa, Repubblica, Il Mattino
Il morbo di Alzheimer è una delle malattie più devastanti del nostro tempo, colpisce circa…
Il tumore è una delle patologie più diffuse a livello globale, eppure poche persone…
Una nuova minaccia sta mettendo in allerta i cittadini italiani, e potrebbe provenire direttamente dal…
Un'opzione nascosta su WhatsApp che potrebbe cambiare il modo in cui usi l'app ogni giorno.…
Acquistare una nuova abitazione richiede un impegno economico rilevante. Che si tratti di una prima…
Sempre più aziende permettono ai propri dipendenti di lavorare in smart working, ovvero di svolgere…