Per il Sindaco Leoluca Orlando Cascio il porto di Palermo è “aperto” e i migranti posso chiedere ed ottenere la residenza nonostante il Decreto Sicurezza lo vieti. I funzionari dell’Anagrafe sono meno entusiasti, ma le parole del Primo Cittadino servivano per creare il caos e allo va bene così, almeno per lui. Il Sindaco non perde occasione per rinsaldare i legami con la Comunità Musulmana e, pertanto, non ha mancato di fare i propri auguri in occasione del Ramadan.
E’ costante la presenza di Orlando agli eventi religiosi organizzati dai Musulmani palermitani. Durante le festa dell’Eid al-Adha, lo scorso agosto, lo si poteva vedere inginocchiato inginocchiato sui tappeti di preghiera. Orlando era a piedi scalzi, con tanto di fascia tricolore, rispettoso e assorto come forse mai lo si è visto in una chiesa, accanto a individui in tunica con cappellini kufi e kefye.
Il Primo Cittadino non manca di sottolineare: “La Comunità Musulmana è sempre più parte integrante della comunità di Palermo. Vice con grande sensibilità e partecipazione la vita cittadina. La mia presenza è espressione di vicinanza, ringraziamento e condivisione, in un periodo in cui è importante sottolineare che ogni anima e ogni cultura di Palermo rappresenta tutta la città e tutta la comunità”.
Leoluca Orlando non mancò di ricordare i morti per il Ponte Morandi, a Genova: “Questo momento di preghiera, che è stato anche indirizzato alla commemorazione delle vittime” ma certo non perse tempo per andare in Liguria. Perse e spese molte parole per i migranti tenuti sulla Nave Diciotti, questo sì, con il consueto frasario riservato al Ministro Matteo Salvini e alle politiche del Governo.
Ieri, in occasione dell’inizio del mese di Ramadan, il periodo sacro dell’Islam lo stesso Leoluca Orlando e l’assessore alle culture, Adham Darawsha, hanno rivolto un augurio di Ramadan Kareem alla Comunità Musulmana di Palermo come riportato da AgenParl: “Che il sacro mese del Ramadan – hanno detto i due – sia generoso per tutta la nostra comunità cittadina. A Palermo i cittadini musulmani sono una componente essenziale e vitale. Che questo mese di raccoglimento e preghiera sia ancora una volta affermazione della possibilità di condivisione, accoglienza, solidarietà e giustizia“.
Un anno fa lo stesso Sindaco aveva presenziato alla festa di Ramadan con la comunità islamica locale. Orlando non perse occasione per intessere l’elogio del Libro Sacro dell’Islam. Disse: “Il Corano è come la luce quando è buio. Il Corano è come il sole durante il giorno. Il Corano illumina il cammino dell’uomo. ll Corano invita a stare insieme, a vivere la dimensione della comunità, per questo è bello vedere la comunità delle bambine, la comunità dei bambini” .
La parola “Cristiani” sembra in definitiva pronunciata meno dal Sindaco rispetto all’amata parola “Musulmani“. Prova ne è il post che in occasione della strage in Sri Lanka il Primo Cittadino dedicò ad una veglia di preghiera.
In esso si parla di strage, certo, ma si manca d’indicare le vittime di quella strage, i Cristiani, appunto. Un po’ come è accaduto all’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e all’ex Segretario di Stato Hillary Clinton. Entrambi, pur di non pronunciare quella parola preferirono parlare di “fedeli ne giorno di Pasqua“.
Fonti: Agenparl, Twitter Leoluca Orlando
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