Bologna, niente lapide per l’Italiano. Ma il Comune concede residenza agli stranieri

La decisione del Tribunale civile di Bologna di iscrivere all’anagrafe due richiedenti asilo è stata appoggiata dal Comune e dal Primo Cittadino di Bologna, Virginio Merola. Lo stesso che non è riuscito a trovare una degna sepoltura per Claudio, il cittadino italiano che ha atteso diciotto giorni in obitorio prima di avere diritto ad un loculo.

La decisione del Tribunale civile di Bologna di permettere al Sindaco di Bologna, Virginio Merola, PD, di iscrivere all’anagrafe due richiedenti asilo – contrariamente a quanto prevede il Decreto Sicurezza – ha reso certamente felice il Primo Cittadino che ha dato lui stesso, su Facebook, la notizia di quanto accaduto. “Saluto questa sentenza con soddisfazione, il Comune la applicherà senza opporsi“, ha scritto Merola.

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Tra lui e il Vicepremier Matteo Salvini, in questi giorni, è stata guerra fatta di tweet e battibecchi social, dopo che il primo ha deciso di fare ricorso per quanto accaduto. Il leader della lega, durante un comizio a Reggio Emilia, è tornato a ridefinire la sentenza vergognosa sottolineando nuovamente che, se qualche Giudice vuole fare politica, può candidarsi con la sinistra. A giudizio di Merola, invece, è proprio la legge e la legalità democratica che, di volta in volta, smentisce la destra. “Quando ho ridato l’acqua agli occupanti ho agito come autorità sanitaria e non come delegato del governo, che è invece il caso dell’Anagrafe. Il ministro Salvini fa propaganda ma i fatti lo smentiscono, è ingiusto negare la residenza ai richiedenti asilo”.

E se il Vicepremier si augura che si torni ad affrontare in Parlamento il tema della riforma della Giustizia – affinché siano puniti i magistrati come tutti gli altri lavoratori, in caso di errore – c’è anche a chi non è sfuggita il no-sense dell’azione e della coerenza di Merola. Se infatti il Decreto è sbagliato perché non risponde alla legge morale, come può non essere immorale quanto accaduto, proprio a Bologna, a Claudio Mazzucchi?

Claudio, disabile in carrozzina, è deceduto l’11 marzo. Una vita fatta di stenti e di fortuna, vissuta per strada insieme a Daniela, sua moglie. Hanno cercato di aiutarli, ma fra i Comuni di Bologna e Monterenzio – entrambi a giunta PD – c’è stato un scaricabarile a vicenda. Tra Virginio Merola e PierDante Spedoni – Primo Cittadino di Monterenzio – nessuno è riuscito ad aiutare Claudio. Eppure, farebbero entrambi carte false per aiutare i migranti. Un cittadino italiano ha invece atteso 18 giorni in obitorio, visto che nessuno ha voluto farsi carico delle esequie e attualmente la sua lapide non ha neanche un nome. I migranti, invece, sono stati iscritti all’anagrafe perché, per loro, e solo per loro, vale la legge morale.

Fonti: Facebook Virginio Merola

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