Si avvicinano le europee, e a concorrere c’è anche Alessandra Moretti, del PD. Ma la sua posizione vacilla, sia per la posizione in cui si trova il partito, sia per gli scivoloni in diretta tv, che non sono passati inosservati ai telespettatori. Le ultime dichiarazioni sulla legittima difesa non hanno certo migliorato la sua posizione.
La democratica Alessandra Moretti era capolista alle ultime elezioni europee, cinque anni fa, quando trionfò il PD di Matteo Renzi. L’esito alle prossime del 26 maggio sembra essere diverso, visti i sondaggi. E, come se non bastasse, anche la Moretti ha visto ridimensionarsi il suo ruolo, visto che il nuovo leader Nicola Zingaretti pare non prenderla in considerazione, non più, almeno, come faceva Renzi una volta. La dem è attualmente undicesima nella lista della Circoscrizione Nord-Est, una decisione forse dovuta ai numerosi flop che l’hanno vista protagonista, anche in diretta Tv.
L’ultimo scivolone è arrivato durante un’ospitata al programma “Piazza Pulita“. Argomento l’ormai legge sulla Legittima Difesa: “Interseca la pelle delle persone, la carne viva e i sentimenti forti. C’è difficoltà anche in chi spara. Il politico non può fare le leggi in base ad un’onda emotiva, o in base a un sentimento popolare. Ma deve cercare di fare leggi che possono essere applicate e avere capacità di colpire l’obiettivo”. Il Vicepremier Matteo Salvini, al contrario, non risolve i problemi, anzi li cavalca. E se è vero che ha colto un’istanza sociale vera – quella dell’insicurezza e della paura – è anche vero che la soluzione non sembra essere arrivata.
“Salvini“, continua la candidata, “vince la battaglia del Paese e fa le leggi in base al popolo. Gli italiani gli credono, e lui vince sulla comunicazione. Ma i reati non sono aumentati e i tweet o le fake news non servono a nulla”. La Moretti lamenta che, a fronte della diminuzione delle rapine l’allarme sociale resta alto, come se le persone non avessero diritto ad un tasso di criminalità zero. L’esponente Dem sottolinea invece l’aumento della violenza sulle donne, come se fosse questo l’unica circostanza meritevole di tutela specifica. E, anche qui, il suo discorso è debole e contraddittorio: non si capisce perchè il proprietario di un’abitazione – che rischia di essere ucciso o comunque oggetto di violenza, lui e i suoi cari – dovrebbe essere un soggetto con meno diritto di tutela rispetto ad una donna.
Un’argomentazione piena di confusione e pretestuosa, quella della Moretti, che tocca il culmine quando dice che il rischio della Legittima Difesa è quello di vedere stragi nei licei come negli Stati Uniti. Non spiega bene il punto e non potrebbe perchè si tratta di un’assurdità. Ma, sembra di capire, secondo lei la normativa incentiva indirettamente l’uso – e quindi l’acquisto – delle armi che, pertanto, sarebbero più a portata dei minori. I quali se ne impossesserebbero per fare strage a scuola.
Quello che si evince alla fine, e che Alessandra Moretti soffre d’insonnia. Perchè queste sono pensieri da notte fonda, quando pecore da contare e pensieri razionali sono finiti da un pezzo.
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L’esponente PD, tra le più fedeli a Matteo Renzi, ha accumulato in questi mesi altri scivoloni in tv. L’ultimo dove non ne è uscita indenne è stato dibattito sull’idea nata dal Sindaco PD di Pieve di Cento per i simboli religiosi nei cimiteri, al fine di non offendere le altre religioni e gli atei. La Moretti ha preso le parti del suo alleato e ne sostenne l’azione. Una presa di posizione che le è costato caro: un mucchio di critiche e commenti negativi, una vera e propria valanga mediatica tanto che la Dem ha ritrattato così sul suo profilo Facebook: “I nostri monumenti, così come i simboli religiosi vanno salvaguardati, non coperti”.
Dopo il declino di Renzi, insomma, l’ascesa politica pare essere solo un sogno per la candidata, che non è più in testa alla lista e non può proporsi come leader nel partito. Ci prova, ma come minimo manca di carisma. La Moretti ha speranze solo solo se il partito otterrà più del 20% dei voti – un risultato ben superiore alle aspettative attuali – in tutta la circoscrizione nordest, quindi Veneto, Emilia Romagna, Friuli e Trentino Alto Adige. Solo in quel caso, ci saranno concrete possibilità di essere eletti al Parlamento Europeo per 4 esponenti della lista del Partito Democratico “Siamo Europei”.
Fonte: Piazza Pulita