Una brutta avventura, di quelle che capitano ogni tanto ai leader Dem: è successo a Giuliano Pisapia e Beppe Sala, recentemente. Ora tocca a Romano Prodi. Ma è trascorso qualche giorno e lui già pensa al futuro e in particolare alle Europee, possibile riscatto per il PD. Un PD “forte come l’Ajax” dice lui.
Qualche giorno fa i ladri sono entrati nella casa bolognese di Romano Prodi e l’hanno svaligiata. Hanno approfittato del fatto che, insieme alla moglie, il Professore era a Roma, per partecipare all’udienza che Papa Bergoglio ha concesso alla Diocesi di Bologna. I ladri avrebbero forzato la porta dell’appartamento di via Gerusalemme, nel pieno centro di Bologna, a pochi passi da piazza Santo Stefano e sarebbero entrati, approfittando dell’assenza del Professore e di sua moglie. Prodi è stato informato dell’accaduto mentre si trovava in piazza San Pietro con la delegazione bolognese. Ha raccontato che non ci sono stati segni di effrazione sulla porta. Come accadde in casa di Giluliano Pisapia e Beppa Sala, della refurtiva farebbero parte soprattutto orologi e gioielli ma Prodi ha sminuito l’enità del furto, parlando sopratutto di un danno morale: “Ci hanno portato via i ricordi di una vita, di mia moglie e miei, dalla spilla della sua cresima regalata dalla nonna, a tutte le medaglie, 38 lauree ad honorem, i ricordi della vita politica e personale. Hanno preso tutto, tutto. Non molte cose di valore, un bell’orologio di mia moglie, un bell’orologio mio, ma non è quello il problema. Ma hanno preso la nostra vita“.
Ma tutto passa, anche questi dispiaceri. Solo il PD rimane, secondo il Professore. E del futuro Romano Prodi è tornato a parlare, pensando ad un prossimo riscatto: “Al partito serve una cura-Ajax, valorizzare il vivaio e rinnovarsi” dice riferendosi ai Dem e pensandoli addirttura come la squadra olandese, giovane e arrembante che sogna la finale e la vittoria in Champions League. Parlando con l’informazione mainstream – e questa volta tocca a La Stampa – il professore parla del nuovo Segretario Nicola Zingaretti: “Mi auguro che dopo aver ricomposto i “cocci” si apra un forte dibattito sui temi e sulle persone. Per usare una metafora calcistica serve una cura-Ajax: valorizzare il vivaio e soprattutto aprirsi. I vecchi schemi di gioco non funzionano più. I partiti vivono se si rinnovano” dice Romano Prodi che fa la sua previsione sul futuro dell’Europa: “Il populismo presto si esaurirà, Il Pd si apra e potrà approfittarne. Ci sono due grandi semplificazioni, tipiche dei sovranisti che hanno reso tanti più europeisti di prima: la Brexit e Trump. Dicevano i fautori di Brexit: lasciamo la prigione europea e tutto sarà risolto. Non riescono ad uscire perché gli interessi e i legami sono troppo forti e non riescono a trovare neppure una volontà positiva per uscire. Trump ha detto: America first. A quel punto gli europei hanno capito che la solitudine è rischiosissima: America first, Cina second e Brexit ci fanno capire quanto sia importante stare insieme“. Insieme sì, con la Germania che detta l’agenda e non solo. Sul come stare insieme Prodi non spiega. Critiche serie o cambio di rotta nessuno. Se pensa qualcosa lo tiene per sè. Per il resto sono parole che lasciano il tempo che trovano. Prodi parla è si contraddice: è un leader del passato che ora ha riconquistato la scena ma parla di “vivaio”.
E se ci facciamo due conti l’unica novità uscita dal PD – Ajax vagheggiato da Prodi si chiamava Matteo Renzi. Ma lui, il Professore, continua a dettare la linea e delineare il futuro, ne è convinto: “La grande, nuova scommessa nei prossimi mesi è inedita. Si giocherà su due piani: i partiti devono mettere in discussione le loro forme tradizionali di aggregazione, rinunciando ai loro circoli ristretti ai quali partecipano solo quelli che si giocano il posto in lista, la successione e l’eredità. Bisogna rianimare tutti i corpi intermedi, vecchi e nuovi. La politica – auspica – si rinnova solo discutendo assieme. E solo se torna a rassicurare i cittadini sulle cose per loro importanti: lavoro, scuola e salute“.
Fonte: La Stampa