Del Rio fa il segretario del PD e propone alleanze a Di Maio: “Governate con noi”

Il PD sembra essersi aperto alle proposte presentate da Luigi Di Maio per salvare l’Italia. Ma il pentastellato è rimasto scettico su ogni possibile confronto tra le due parti e nel mentre Zingaretti ha lanciato le sue. Forse, vorrà rimediare ai danni dei suoi predecessori.

Graziano Del Rio proposta al Movimento 5 Stelle - Leggilo

 

Sembra che il PD cerchi da giorni di intrufolarsi nelle questioni di Governo, ficcando il naso tra gestioni che non li riguardano. Sono già in due al potere, però, e per i democratici non c’è spazio. Lo ha chiarito Luigi Di Maio, in un post su Facebook, per rispondere a quanto dichiarato dal capogruppo PD Graziano Delrio. Quest’ultimo si è infatti detto pronto a discutere con il Movimento sulle loro proposte sul salario minimo e sul conflitto d’interessi lanciate ieri – insieme al binomio politica-sanità, al taglio degli stipendi dei parlamentari e l’acqua pubblica – alle quali il Carroccio non ha ancora replicato. Salvini ha parlato di “temi di Governo“, ma sui tempi le priorità potrebbero non concordare.

E se l’appoggio del braccio destro è necessario, per di Maio non c’è possibilità di confronto al riguardo con il PD: “La risposta è semplice: no, grazie. Avete avuto il vostro tempo”, ha risposto a Delrio. “Il nostro appello invece è agli amici della Lega con cui condividiamo un contratto di governo. Ci auguriamo di ricevere presto una risposta. Dobbiamo portare avanti il cambiamento e dobbiamo farlo veramente!”. Il pentastellato ha ricordato come il PD abbia avuto vent’anni per occuparsi di queste due proposte e che ora se ne sta zitto sulla proposta del taglio degli stipendi dei parlamentarli, mentre ha proposto di recente una legge, firmata da Zanda, per aumentarli.

https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/posts/2226730334030167?__xts__[0]=68.ARAWq_Cr7cO7bj4GRhpgPYjmlJ5fW1i_As65tGusjFXfan0n59DZzaPLJEJ7VBTLoqTdZt2buyTVS-KpRROf2nSYy4-_cHIiCtXIdH4fP0rVYLOD6na1nFN24zoaDjwOI3MgK-XDK13joZ21JFDVlK7VZ6PLYh5Kkp8r_K7nhAbXiD6aodDBWyYyQjWNR4Qp1-zo8cY37mlJNOBcOAmMupTWkwrcssa9dxhUaQdfdOXSYHHdCPZPBbMc3BFvSh3Jd0mAIwCLviPrK08eaSBDjkeTevcjDtdarWzb6KhrllKDlUgz-FoISlosXWkcZ3Rkn8T9gbEupYI0LaAD4rdcZw&__tn__=-R

Se c’è qualcuno che deve chiedere scusa dei propri errori e dei danni causati al Paese questo è Di Maio con il suo alleato Salvini di cui si vergogna”, ha replicato Delrio, come riportato dall’Ansa. “Il Governo ha messo in ginocchio l’Italia e non ha una strategia per rimediare. Noi tifiamo per l’Italia e vogliamo che i problemi si risolvano. Per questo abbiamo sempre dialogato in Parlamento. Ma con un governo che continua sulla strada della incompetenza e dell’arroganza la strada è chiusa”. Eppure il segnale di Delrio non è stato percepito in ugual modo da tutti. C’è chi, anzi, non vuole avere nulla a che fare con Di Maio, reo di aver “prodotto recessione, crollo dell’occupazione e demonizzazione dei più fragili per seguire Salvini“. Lo ha detto l’ex Presidente Matteo Orfini, come riportato dal Tg La7: “Con queste nuove destre il Partito Democratico non può e non deve avere nulla a che fare”. Si è detto contrario anche il capogruppo al Senato Andrea Marcucci, che ha invitato il leader del M5S a pensare “alla batosta che ha rimediato in Sicilia” – dove sono in corso le comunali e il M5S è calato specie a Caltanissetta, con Roberto Gambino, M5S, al 20%, sconfitto dal centrodestra di Michele Giarratana, in vantaggio, con circa il 37% dei consensi.

In sostanza, il segnale di apertura tra PD e M5S su salario minimo e conflitto di interessi è diventato l’ennesima occasione di scontro tra i due partiti. Il segretario PD Nicola Zingaretti ha puntato tutto sul salario minimo. “Salvini e Di Maio hanno la stragrande maggioranza dei parlamentari, ma la loro incapacità di attuare provvedimenti concreti per lo sviluppo del Paese è impressionante. Ora è tempo di voltare pagina, di creare lavoro giusto. Per amore dell’Italia”, ha scritto su Facebook.

Zingaretti, ora vuole salvare l’Italia

Anche dalla sua bocca sono arrivate 5 proposte per “salvare l’Italia e per evitare l’Italexit”. In primis, “lavoro giusto“, cioè aumento dei salari, con il taglio del cuneo fiscale sui contratti a tempo indeterminato; maggiore occupazione di donne e giovani; aumento delle indennità per i tirocini; una legge sull’equo compenso; accordo sul salario minimo in quei settori non coperti dai contratti collettivi nazionali. Subito dopo, il leader mira a rilanciare gli investimenti pubblici e privati per aumentare la crescita economica e l’occupazione, attraverso il trasferimento tecnologico e il varo di un “taglia burocrazia”. Subito dopo, scuola, sanità e riduzione delle tasse.

Non è tutto: Zingaretti propone anche “il taglio dei sussidi per le attività dannose per l’ambiente, una più efficace azione di contrasto all’evasione fiscale e una revisione della spesa pubblica”. Questi i punti chiave in previsione di una riunione del PD sul “contro-Def“, prevista per il 2 maggio, come riportato dall’Agi. “L’economia è ferma, diminuisce il lavoro, aumentano le tasse e i debiti, si tagliano i servizi, crolla la fiducia”. Descrive così, il leader, la situazione in Italia con la Lega che guida e il M5S che è succube. E per questo, proprio per ricreare fiducia nel Paese, è necessario che questo esecutivo se ne vada a casa, sostiene sempre Zingaretti. “All’Italia non serve un governo dei selfie e del nulla”. Insulti e proposte di accordi: è la linea politica del PD dove come sempre non si capisce chi comanda, chi tiene l’agenda e quale strategia seguranno domani, Ius Soli e migranti a parte, perchè questo è l’unico tema che mette d’accordo tutti. Quanto al “Governo dei selfie e del nulla” la prima immagine che viene in mente è quando a Palazzo Chigi l’accento era toscano. E’ cambiato la Segreteria, ma la Babele sembra essere la stessa. Auguri

Chiara Feleppa

Fonti: Agi, Facebook Nicola Zingaretti, Tg La7, Ansa, Facebook Luigi Di Maio

Gestione cookie