Un bacio lesbo che diventa un grido di protesta. Una rivendicazione dei propri diritti arrivato ad un comizio elettorale di Matteo Salvini. Si parlava di Mafia ma l’omosessualità è sempre in mezzo.
Chissà perché gli eterosessuali non fanno coming out, non dichiarano i loro orientamenti e non hanno bisogno di troppe smancerie. Chissà perché, se sei omosessuale, hai questa voglia di metterti in mostra e sbandierare ai quattro venti le persone con cui vai a letto. Poi, però, chiedi parità. Intanto, te ne vai in giro rendendo cose normali – normale che due persone dello stesso sesso si bacino – cose fuori dal comune. “La Sinistra riparta dal bacio lesbico delle ragazze contro Salvini”, come se un bacio lesbico abbia qualche cosa a che fare sia con il Vicepremier che con il motivo di quell’evento.
A Caltanissetta, durante un comizio elettorale per le amministrative della provincia siciliana, due ragazze hanno chiesto a Matteo Salvini un selfie. Poi, al momento del click, si sono date un bacio. Un gesto di rivoluzione e di ribellione, dicono. In realtà è l’ultima trovata dei sinistroidi che non perdono occasione per ficcare dovunque le loro rivendicazioni. Le due sono Gaia e Matilde, e lo scatto ha fatto velocemente il giro del web diventando un’immagine di protesta contro il Governo e contro l’omofobia, come riportato da La Stampa. “È stato un gesto quasi istintivo, un’idea che ci è venuta mentre partecipavamo alla protesta con gli attivisti del Circolo Arci Aut. Non siamo una coppia, siamo solo amiche. Ma entrambe volevamo lasciare un segno”.
Le due hanno voluto ribellarsi alle politiche “omofobe del Governo” – che guarda caso notano solo i gay – specialmente dopo quanto accaduto al Congresso di Verona. Gaia e Matilde hanno voluto esprimere dissenso al comizio che Salvini ha tenuto in occasione del 25 aprile, sostenendo che la mafia e il fascismo si combattono ogni giorno, criticando la scelta di non partecipare alle manifestazioni in occasione della Liberazione. Come se Salvini accanto a Gino Strada potesse essere un’immagine credibile e coerente, insomma.
“L’idea di fare un’azione eclatante ci è venuta nel momento stesso in cui il ministro ha esortato le persone presenti a farsi un selfie con lui”, ha detto poi Gaia a Gay.it. Dopo il bacio, Salvini ha augurato loro “auguri e figli maschi”. Dopo di ché le due sono state allontanate. Ma il selfie è rimasto e così, adesso, la coppia può farsi vanto di aver fatto un’azione rivoluzionaria. E allora ci tocca sentirle parlare per un po’ sulle discriminazioni che vive un ragazzo gay in Italia, da Nord a Sud e in particolare in Sicilia; sul Governo che legittima questo tipo di violenze; sul fatto che l’amore è più forte dell’odio; sul fatto che il bacio è stato un gesto istintivo – ma chi ci crede – e sul fatto che loro, poverine, sono vittime di un mondo cattivo.
Che noia, che barba vedere ogni giorno un’attivista che si sveglia e decide di cambiare il mondo. Che noia dover subire, nei prossimi giorni, le difese della Sinistra che farà diventare le due come nuove paladine dei diritti umani. Che noia e che ingenuità credere che un bacio possa cambiare il mondo. Ma crediamoci, un po’. Apriamo le orecchie ed ascoltiamo le favole dei radical. Gaia e Martina sono solo altre Giulia Viola Pacilli. Come lei, tra qualche giorno svaniranno tra il mucchio di cose inutili che rimane in mano a chi protesta.
Chiara Feleppa
Fonti: La Stampa, Gay.it