Detrazioni fino al 20% delle spese collegate alla celebrazione del matrimonio per le giovani coppie. La nuova proposta della Lega tenta di ostacolare il calo dei matrimoni e incentivare le nascite.
Il problema della denatalità in Italia era stato il punto di partenza per il “Congresso delle famiglie”, organizzato a Verona qualche settimana fa, le cui polemiche e strascichi si sono trascinati per giorni, dietro accuse di bigottismo e di oscurantismo sia per i temi affrontati – sfociati nella condanna dell’omosessualità come malattia – sia per i gadget distribuiti – come il portachiavi a forma di feto. Tra l’ira di Monica Cirinnà e di Laura Boldrini, il problema resta un dato di fatto. Le nascite si sono contratte e i motivi possono essere diversi, sia di carattere sociale ma anche e soprattutto economico. Senza soldi non si vive, figurarsi mettere su famiglia quando le condizioni non sussistono.
E a questo proposito, la proposta della Lega – firmata da circa una cinquantina di deputati – mira a rendere più facile il matrimonio, quindi le nascite, grazie ad uno sgravio fiscale. Infatti, i fidanzati under 35 potranno usufruire della possibilità di una detrazione del 20% delle spese collegate alla celebrazione. Ma a beneficiarne potranno essere solo coloro che si sposeranno in chiesa e con un Isee non superiore ai 23mila euro, come riportato da Il Sole 24 Ore. Tra i requisiti anche l’essere in possesso della cittadinanza italiana da almeno 10 anni. L’agevolazione potrà essere richiesta per gli ornamenti, tra cui fiori, passatoia, libretti; ma anche bomboniere, abiti, ristorazione, coiffeur e make-up. Insomma, tutto quello che di apparente necessita una funzione religiosa.
Le spese detraibili non possono superare la cifra di 20mila euro – il cantante neomelodico Tony Colombo e la sua neomoglie possono dirsi esclusi – e “sono ripartite tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo”. Per ottenere la detrazione, sarà necessario indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, per questo le spese dovranno essere effettuate solo tramite bonifico o carta di credito, con tanto di ricevute.
“La spesa prevista per il bonus matrimonio ammonterà a 431.492mila euro, cioè a 86.298 per cinque rate. Dal momento che i matrimoni in Italia sono in calo, la spesa potrebbe essere in realtà più contenuta“, specifica la proposta sostenuta sì da un crollo delle nascite ma anche da una preferenza per i riti civili, scelti da circa il 46,9% delle coppie. “Il matrimonio civile è di per sé una celebrazione meno onerosa rispetto al matrimonio religioso”, si legge nel documento, pertanto lo scopo è di “agevolare quelle giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso”.
Chissà cosa ne penserà, a questo proposito, la leader di +Europa Emma Bonino. Anche lei aveva proposto qualcosa per aumentare le nascite e risolvere automaticamente la questione della denatalità. La soluzione per colmare il vuoto demografico, secondo la senatrice, consiste in primo luogo in una politica seria d’integrazione degli immigrati. Ma, prima dell’integrazione, c’è bisogno che di immigrati ce ne siano abbastanza.Per questo ha proposto, qualche tempo fa, post Congresso, una sorta di trasfusione di popoli per rafforzare l’immigrazione di massa e per colmare sia il vuoto che la crisi del tasso di natalità, come riportato da Il Secolo d’Italia. “Nel 2050 la Nigeria avrà più abitanti di tutta l’Eurozona“, continua la Bonino che, a quanto pare, tratta le persone come numeri.
Fonte: Il Sole 24 ore, Il Secolo d’Italia
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