Il centro storico di Agrigento invaso da spacciatori di nazionalità nigeriana e gambiana. Vendevano droga a minorenni davanti le scuole. Un blitz dei Carabinieri ha portato all’arresto di sei persone.
Da mesi i Carabinieri indagavano sul giro di droga che rendeva invivibile ogni vicoletto del centro storico di Agrigento. L’operazione è iniziata ad ottobre 2018 in seguito alle incessanti richieste di intervento da parte dei cittadini esasperati dalle condizioni del centro storico, ormai diventato un’enorme piazza di spaccio a cielo aperto. Così come accaduto a Torre Maura e a Casal Bruciato, periferie di Roma, la zona è divenuta invivibile, tra vicoli e edifici fatiscenti che facilitavano la fuga ed il contatto con i “clienti” in cerca di marijuana e hashish.
Sono di origine gambiana e nigeriana gli individui che consideravano acquirenti prediletti i giovani ed i giovanissimi. Invase la centralissima Piazzetta Ravanusella ed il dedalo di vie e viuzze della movida, frequentate di sera e di giorno da giovani e studenti. Considerata la struttura del centro storico, è stato ritenuto opportuno distribuire agenti e telecamere in tutto il perimetro di attività degli spacciatori, per monitorare la situazione. Le prove video però, hanno fatto emergere una realtà ben più violenta di quanto ci si aspettasse: una violenza impetuosa, quella degli spacciatori, verso i clienti non paganti. In uno dei video si vede uno degli spacciatori prendere una bottiglia di vetro, per poi schiantarla sul cranio di un giovane seduto accanto.
Sconcertante l’età minima dei ragazzi che si recavano a comprare la droga: fra i 32 segnalati alla Prefettura per uso di stupefacenti, c’erano anche dei sedicenni che si recavano dallo spacciatore vicino alla scuola. Con l’operazione Piazza Pulita, coordinata dal Pm Alessandra Russo e dalla Procura di Agrigento è stata smantellata questa cellula straniera dello spaccio, come riportato da Il Corriere Agrigentino. L’accusa è di detenzione, spaccio di sostanze stupefacenti, nonché cessione a minorenni. Unità cinofile, un elicottero del 9° Elinucleo Carabinieri di Palermo e oltre 100 carabinieri hanno setacciato il centro storico della città, portando all’arresto di sei malviventi la notte del 22 aprile 2019, e manifestando un forte segnale di presenza statale. Sicuramente l’operazione continuerà anche nel futuro prossimo. Nella conferenza stampa è stato dichiarato che il provvedimento di fermo di indiziato ha avuto effetto immediato, non solo per tutelare i cittadini dalla violenza degli arrestati, ma anche per evitare scontri fra la banda criminale e l’operosa comunità di senegalesi residente in zona.
La segreteria provinciale della UIL-Unione Italiana del Lavoro- di Agrigento plaude all’operazione condotta con successo, ribadendo l’importanza di informare i giovani affinché si prevenga la dipendenza da stupefacenti, e le sue letali conseguenze. È evidente come non si possa prescindere dal considerare il tema dei migranti in Italia, in particolar modo perché la città di Agrigento sembra contrapporre ad una comunità di immigrati integrata, una divenuta l’esecutivo ai più bassi livelli di una filiera criminale ben più ampia e difficile da intercettare.
“Sono certo che esistono le soluzioni per affrontare un Decreto che si pone come violazione sostanziale dei diritti costituzionali. Agrigento é città della Cultura che accoglie, e città dell’accoglienza della Cultura lo è da 2600 anni. Si apra un dialogo con il Viminale per una soluzione rispettosa dei diritti fondamentali sanciti dalla carta costituzionale”
Così si era espresso i Sindaco di Agrigento, Lillo Firetto a proposito del Decreto Sicurezza.
Fonte: AgrigentoOggiTv, Corriere Agrigentino