Dopo gli attentati in Sri Lanka, polemica per due tweet di Barack Obama e Hillary Clinton, che hanno definito le vittime come “gli adoratori della Pasqua”, pur di non dire “cristiani”.
Si fa a fatica a chiamare le cose per il loro nome e, così come si tentenna a parlare di terrorismo islamico – per non offendere, neanche lontanamente, i musulmani e i fedeli – nel caso degli attentati riconducibili allo jihad, allo stesso modo si fa fatica a chiamare cristiani con il loro nome. Meglio “easter worshippers“, cioè “adoratori della Pasqua“. I worshippers, per intenderci, sono coloro che il giorno di Pasqua, in Sri Lanka, si trovavano in Chiesa prima di restare vittime di uno dei più grandi attacchi terroristici degli ultimi tempi. E sono coloro a cui Barack Obama ha espresso vicinanza e solidarietà per quanto accaduto con un tweet che è in un attimo rimbalzato su tutti i social. “Gli attacchi ai turisti e agli adoratori della Pasqua in Sri Lanka sono un attacco all’umanità”, scrive il 44esimo Presidente degli Usa:
The attacks on tourists and Easter worshippers in Sri Lanka are an attack on humanity. On a day devoted to love, redemption, and renewal, we pray for the victims and stand with the people of Sri Lanka.
— Barack Obama (@BarackObama) April 21, 2019
Lo segue l’ex segretario di stato Hillary Clinton che ha twittato: “Restiamo uniti contro l’odio e la violenza. Prego per tutti quelli colpiti dagli orribili attacchi di oggi agli adoratori della Pasqua e ai turisti in Sri Lanka”. Forse la Clinton avrebbe voluto evitare di incorrere in cattive espressioni, come quando definì “i neri tutti uguali”, in un’intervista. Per questo, stavolta, ci è andata piano:
On this holy weekend for many faiths, we must stand united against hatred and violence. I'm praying for everyone affected by today's horrific attacks on Easter worshippers and travelers in Sri Lanka.
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) April 21, 2019
C’è chi parla di una “formulazione volutamente asettica per non nominare i cristiani“, c’è chi invece rimanda ad un’errata traduzione e ne fa una pura questione linguistica. Fanno notare, infatti, come in inglese i worshippers siano i “fedeli riuniti nei luoghi di culto, nel caso specifico nelle chiese cristiane“. Eppure, l’espressione rimanda, se consideriamo che viene proprio da un duo radical chic, ad un tributo al “politically correct“, una sorta di resa all’Islam, innominabile, sulla pelle delle vittime a Colombo.
Fonti: Twitter Barack Obama, Twitter Hillary Clinton