Greta Thunberg, appena arrivata nella Capitale, ha commentato il rogo della Cattedrale di Notre-Dame invitando a concentrarsi sui problemi seri che affliggono l’umanità. Quali, ad esempio, l’inquinamento.
Greta Thunberg, l’attivista svedese di soli 16 anni, icona della Sinistra e paladina della lotta all’inquinamento ambientale, è arrivata oggi a Roma per una serie di incontri. Oggi ha incontrato Papa Francesco, che l’ha incitata ad andare avanti e proseguire il suo impegno in difesa dell’ambiente. Domani sarà al Senato e venerdì a Piazza del Popolo per la manifestazione “Fridays for future”. Ma a far discutere sono alcune dichiarazioni riguardo la Cattedrale Notre-Dame de Paris, che ha preso fuoco riducendosi in un cumulo di cenere, salvo per qualche piccolo pezzo che è stato salvato scampando al disastro.
“Notre-Dame è un dramma, ma sarà ricostruita. La nostra casa sta crollando e il tempo stringe e niente sta succedendo”, ha commentato Greta, come riportato da La Presse, liquidando in meno di un secondo un evento che ha scosso gli animi specie perché, piaccia o meno, la Cattedrale rappresenta un luogo simbolo per i Parigini e gli Occidentali, oltre che un esemplare unico di storia. Ma tutto è annullato in nome della salvezza del clima.
L’attivista ha ben altro a cui pensare: al riscaldamento climatico, ad esempio. Invece, l’incendio di Notre-Dame – con le fiamme, il crollo della sua guglia, una delle punte di Parigi, e la distruzione del tetto – ha dato vita ad uno scenario apocalittico che ha sconvolto gli animi, tanto che centinaia di francesi sono scesi in piazza per pregare e cantare e quasi un miliardo di euro è stato donato in 24 ore per la ricostruzione. Ci sarà un motivo, se si è innescato un moto di preghiera e generosità? Notre-Dame è l’anima della Francia, forse più della Torre Eiffel, come si è troppo spesso abituati a credere. Ma c’è chi ne vorrebbe invece sminuire il senso, come ha fatto anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Ma almeno lui non ha tirato fuori i migranti o l’ambiente.
Chiara Feleppa
Fonte: La Presse