Notre-Dame brucia, e l’Isis esulta. E’ quello che sta accadendo in queste ore sul web, dove da migliaia di account jihadisti partono messaggi di allegria ed esultanza. La “guerra delle tastiere” è di nuovo in atto.
Le fiamme che avvolgono Notre-Dame, il fuoco che si sparge nell’aria e un pezzo di storia che brucia, lentamente e davanti agli occhi di tutti. Sembra uno scenario apocalittico e invece è quello che è accaduto ieri alla Cattedrale di Parigi, nel cuore de l’Ile De France. Un simbolo distrutto, che spacca in due la storia della Ville Lumiere. A guardare la storia distruggersi ci sono i Parigini, stretti e uniti a pregare, mentre davanti ai loro occhi muore un pezzo della loro e nostra identità. Come quando, la notte dell’attentato al Bataclan, a pericolo passato, tutti erano a piangere e ad intonare la Marseillese. Si può dire di tutto, ai francesi, tranne che non siano uniti di fronte alle tragedie. E si potrebbe porre un parallelo, in effetti, tra quella notte del 14 novembre 2016 e il pomeriggio di ieri. Di nuovo un evento simbolo, di nuovo una strage. Ancora una volta, ad essere colpito è un simbolo identitario dell’Occidente. Se fosse morto qualcuno, in fondo, non si sarebbe aspettato così tanto a dare la caccia al nemico e ad individuarlo nell’Isis.
Il pensiero è immediato ma stavolta l’Isis non può mettere la firma. L’opera non è sua, e ieri gli jihadisti erano esattamente come noi. Spettatori ma, a differenza nostra, esultavano. L’Occidente che soffre e l’Islam, nella sua deviazione islamista, che esulta. Specie poi se ad essere colpito non è solo uno dei luoghi simbolo della cultura occidentale, ma anche un simbolo della cristianità. Numerosi i profili collegati ad account di islamisti che condividono le immagini della strage, come riportato dall’Adnkronos, con le fiamme e il fumo che si alza dalla cattedrale, accompagnate da commenti in cui si esprime gioia per la tragedia. Gli jihadisti esultano, fanno “baldoria“, sono in festa.
Inevitabile, sui social, si grida anche alla tesi complottista della vendetta islamica. Niente, per ora, fa pensare ad un incendio doloso, ma una parte di utenti è convinta che dietro le fiamme ci sia la mano jihadista. Si parla anche di un attacco alla cristianità, viste anche le numerose Chiese che, proprio in Francia, hanno preso fuoco e sono state distrutte dagli incendi. Ad esempio, nel 2017, su 978 atti vandalici, 878 sono stati commessi ai danni di Chiese. E c’è chi si chiede, trasportato dal forte simbolismo dell’incendio in uno dei luoghi più noti al mondo, se non si possa parlare di una guerra in corso tra cristianità e islamismo.
Chiara Feleppa
Fonte: Twitter, Adnkronos
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