Un’accusa di stupro ricade su un uomo di 37 anni, reo di aver violentato una donna disabile in spiaggia, lontano da occhi indiscreti. Ma il presunto stupratore nega tutte le accuse a suo carico.
Era successo a Catania, qualche giorno fa, dove una ragazza aveva accusato tre ragazzi di averla violentata, dopo che li aveva seguiti in auto ed era stata portata lungo una spiaggia. La presunta vittima sostiene che i tre abbiano abusato di lei, a turno, tesi smentita dai presunti carnefici che invece sostengono che la ragazza, americana, fosse consenziente. Una storia simile arriva da Cervia e l’accusa è ricaduta su un uomo di 36 anni, Simone M., originario di Riccione e residente a Cervia da anni, con un passato da tossicodipendenza – attualmente è in cura al Sert – e alcuni precedenti penali con la giustizia. Su di lui grava un’accusa di stupro nei confronti di una ragazza disabile. La nuova vittima è invece una donna disabile, incapace di “intendere e di volere”, con gravi problemi motori, tanto da doversi muovere con l’aiuto di un deambulatore.
Secondo l’accusa il 36enne, dopo aver incontrato la donna in Viale dei Mille, a Cervia, l’avrebbe fatta salire sulla sua bici – prendendole anche il deambulatore – l’avrebbe poi portata dietro ad uno stabilimento balneare nelle vicinanze e avrebbe infine abusato di lei, come riportato da Il Corriere della Sera. A dare l’allarme è stato un passante che, per caso, avendo visto qualcosa di strano, ha lanciato l’allarme. Il testimone ha chiamato i Carabinieri che, una volta giunti sul posto, hanno fermato l’uomo e l’hanno posto in stato di fermo.
L’indagato, assistito dal legale Riario Fabbri – interrogato dal Gip Corrado Schiaretti e dal pm Stefano Stargiotti, che coordina l’indagine dei Carabinieri di Cervia Milano Marittima – ha fornito una versione totalmente diversa. Secondo la difesa, sarebbe stata la donna, di circa cinquant’anni, a fermarlo rivolgendogli apprezzamenti e chiedendo ripetutamente effusioni e baci. “Mi ha detto di andare a casa sua, l’ho caricata sulla bici, mentre con l’altra mano tenevo il deambulatore. Ma ero stanco, a un certo punto non ce l’ho fatta più e ci siamo fermati. Eravamo vicini agli stabilimenti e a casa sua non potevamo andare perché mi ha detto che c’era altra gente”, racconta l’uomo. Una volta raggiunta la spiaggia, l’avrebbe aiutata a scavalcare un muretto e poi a spogliarsi, visto che da sola non ne aveva neanche la forza.
Secondo l’accusato la donna non avrebbe chiesto aiuto ai passanti e avrebbe ricevuto due telefonate durante le quali non si è lamentata di nulla. “All’arrivo dei carabinieri lei si è spaventata perché ci hanno puntato i fari in faccia”. Una vicenda ancora tutta da chiarire e sulla quale le Forze dell’Ordine sono al lavoro da giorni. Intanto, il sindaco di Cervia, Luca Coffari ha commentato così l’accaduto: “Un episodio che ha scosso la comunità. Questo genere di episodi sono estranei alla nostra città”.
Fonte: Il Corriere della Sera
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