Matteo Renzi di nuovo all’attacco del Governo. L’ex Premier ha commentato l’approvazione del Documento di economia e finanza, ribadendo la situazione di crisi portata avanti dall’esecutivo. Il PD, sostiene, ripara gli errori della destra.
Aveva augurato di “fare politica” al neo segretario del PD Nicola Zingaretti, da poco eletto, con la speranza che il Partito potesse essere lasciato fuori dalle “beghe di cortile delle correnti interne”. L’aveva detto l’ex Premier Matteo Renzi, ancora prima dello scandalo che ha visto coinvolti i suoi genitori, accusati di finanziamento illecito ed emissione di false fatture. Le speranze per il “suo” Partito Democratico di un rapido ritorno ai consensi di un tempo sembrano lontante da realizzarsi: le Regioni rosse calano e riconquistare la fiducia di un tempo presso l’elettorato sembra al momento impossibile.
Ma l’ex Premier preferisce guardare altrove e cercare di affondare l’esecutivo. L’aveva già fatto qualche tempo fa, quando aveva parlato della recessione in Italia raggiunta dopo 6 mesi di Governo a gestione M5S-Lega, mentre rammentava i presunti successi del suo potere, quando il PIL era in crescita e la disoccupazione in diminuzione, a suo dire. Renzi riportò addirittura l’andamento del quarto trimestre 2018, dimenticando che il Governo era allora in carica da pochi mesi, e quindi certi risultati erano conseguenza dall’azione delle politiche precedenti.
“Le nostre politiche funzionavano, quelle giallo-verdi attuali sono un autentico disastro, con uno sperpero di risorse sottratte alla crescita. Tutto si risolverà in un bagno di sangue, come sempre pagherà la povera gente”. Ed è vero, in fondo, che c’è crisi. Un dato su cui non si può bypassare né sminuire. Ma Renzi assegna colpe e fa profezie di sventura, senza assumersi la sua parte di responsabilità. Sua e delle politiche dei Governi di centrosinistra che hanno preceduto l’attuale Governo.
L’ultimo attacco dell’ex Premier è arrivato ieri sera, dopo l’approvazione del Documento di economia e finanza. Renzi ha fortemente criticato l’attuale esecutivo con un lungo post su Facebook: “C’è un’immagine che adesso andrebbe recuperata. Di Maio che si affaccia dal balcone di Palazzo Chigi, la tragedia di un uomo ridicolo. Nel giro di sei mesi hanno sfasciato i conti, abolito la crescita, bloccato la ripresa”. La foto a cui si riferisce è quella del balcone di Palazzo Chigi, quando il Vicepremier pentastellato esultò per l’approvazione del Def ed attaccò a sua volta il PD, definendolo “aguzzino del popolo italiano“.
Il Def approvato ieri ha visto sensibilmente ridimensionate le stime di crescita. La crescita del Pil ora è fissata allo 0,2% nel 2019 e allo 0,8% nei tre anni successivi, ed aumenterà anche il debito pubblico, passando dal 132,2% del Pil al 132,7%. Una situazione di cui, però, l’ex Premier non si sente affatto responsabile. La colpa, scrive nel post, “è dell’incompetenza dei populisti”.
“Vanno giù Pil e posti di lavoro. Vanno su le tasse e il debito. Ci aspettano mesi difficili. Siamo fuori da tutti i tavoli internazionali, dalla Libia alla Brexit. Ci aumenteranno le tasse. Allacciamoci le cinture. Poi, come al solito, toccherà a noi rimediare ai loro danni. E ricostruire tra le loro macerie. Perché noi eravamo la crescita, loro sono la recessione”, continua il post. La profezia del “bagno di sangue” si starebbe quindi avverando. E pare anche che se ne stia avverando un’altra: quella che voleva il PD uscire di scena e restare da contorno a guardare come gli altri cercano di affannarsi nel risolvere i danni fatti dai democratici.
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Fonte: Facebook Matteo Renzi