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Il procuratore antimafia: “I migranti? Un problema serio”. Ora si candida per il PD

Sarà l’ex procuratore nazionale e assessore alla sicurezza nella giunta regionale della Campania di Vincenzo De Luca, Franco Roberti a guidare la lista del PD alle elezioni europee nella circoscrizione Sud. Aveva denunciato, solo due anni fa, la situazione migranti in Italia.

E’ grande la soddisfazione di poter annunciare che Franco Roberti ha annunciato di guidare la nostra lista alle elezioni europee nella circoscrizione Sud“, ha detto il neosegretario del PD Nicola Zingaretti, che ha annunciato la candidatura alle prossime elezioni europee del 26 maggio di Franco Roberti, assessore alla sicurezza nella giunta regionale della Campania di Vincenzo De Luca, PD. Un onore, l’ha definito il fratello di Montalbano, ma anche una scelta ad hoc, che ripulisce l’immagine del Partito puntando su un personaggio da un curriculum di tutto rispetto, come riportato dall’Ansa.

Partenopeo, una carriera da Magistrato e Pubblico Ministero specializzato in antimafia che si è sviluppata prevalentemente a Napoli, dove è stato anche procuratore aggiunto. A lui si deve il processo contro il clan dei Casalesi, così come la lotta serrata alla camorra e alla corruzione. Nel 2013, dopo essere stato anche procuratore capo a Salerno, è approdato alla carica di procuratore nazionale antimafia. Nel 2017 la pensione e dal 2018 l’assessorato alla Sicurezza e alla legalità della Regione Campania, spalla a spalla con Vicenzo De Luca, democratico ed ex Primo Cittadino di Salerno.

Il suo sì all’incarico, proposto da Zingaretti, arriva dopo una fila di “no” che il PD ha incassato a fatica. La corsa dei democratici, del resto, stenta a partire e se le Regioni rosse spariscono, una ad una, il segretario aveva bisogno di una spinta forte per poter ingranare la marcia. Così è partito di quarta e la figura di Roberti ripete l’operazione Grasso di Bersani. Infatti, nel 2013, Pier Luigi Bersani tentò il debutto politico dell’ex procuratore Pietro Grasso come capolista in Lazio. La stessa carta che Nicola Zingaretti prova a giocare per le Europee. Così, provano a far transitare la magistratura in politica. Nelle Isole guiderà, non a caso, Caterina Chinnici, magistrato figlia di Rocco Chinnici, il procuratore di Palermo trucidato con un’autobomba nel 1983. Simona Bonafè è capolista al Centro; Giuliano Pisapia e Carlo Calenda guideranno rispettivamente i dem nelle circoscrizioni Nord Ovest e Nord Est. E Roberti arriva al Sud.

L’ex procuratore ha risolto una parte dei problemi del PD, che faceva fatica a ricercare qualcuno che si riconoscesse nei valori – presunti e ormai dubbi – del Partito, partito di cui ormai resta solo il nome, qualche elettore minorenne e qualche voce di sostegno che fa eco ai fallimenti- come quella dell’ex Premier Romano Prodi. Si è chiusa quindi la ricerca matta e disperata di un personaggio disposto a spendersi col simbolo del PD al Sud con un nome intoccabile. Eppure, andando a scovare, troviamo qualcosa.

Era stato lui, infatti, due anni fa, a commentare la situazione degli sbarchi in Italia. “Una minaccia alla sicurezza del nostro Paese”, aveva sostenuto l’ex procuratore. Oggi, però, lo ritroviamo a sostegno del PD che fa dei migranti e dello Ius Soli due cavalli di battaglia. “Ho accettato per spirito di servizio, con l’obiettivo, se sarò eletto, di continuare il lavoro per la cooperazione giudiziaria internazionale che avevo iniziato da procuratore nazionale antimafia. Conto di mettere a frutto la mia esperienza. Se sarò eletto bene, non ne farò un dramma altrimenti”, ha detto Roberti annunciando l’incarico. Fa eco Zingaretti: “La lotta alle mafie e alla criminalità organizzata è una nostra priorità e con Roberti nostro capolista nella circoscrizione Sud avrà una nuova forza anche in Europa“.

Sì, Roberti è di certo simbolo della legalità, ma è anche uomo di sinistra che crede che politica, giustizia e società civile reagiscano insieme, ciascuno con i propri strumenti, per lottare contro la mafia e il terrorismo, che svolgono una funzione sostitutiva rispetto alle lacune dello Stato, come riportato da La Repubblica. Con Roberti, Zingaretti ha praticamente chiuso il cerchio delle candidature, che sarà portato per l’approvazione definitiva alla Direzione nazionale, forse giovedì. Ma Matteo Salvini non dimentica e ha prontamente ripescato le parole del procuratore antimafia di due anni fa: parole che danno ragione a una linea di Governo in tema migranti – quella attuale – ma che non trova legame nei fatti. Un primo appunto, quindi, può essere fatta ad una candidatura che è arrivata per Zingaretti come una benedizione e che, fin da subito, può essere accusata di incoerenza.

Chiara Feleppa

Fonte: Twitter Matteo Salvini, Ansa, La Repubblica

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Chiara Feleppa

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