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Alan Kurdi al largo di Malta, le scorte stanno finendo. Orlando: “C’è la Sicilia, entrate”

Malta soccorre una donna sulla Alan Kurdi, nel mare da ormai sei giorni, e invia cibo ed acqua. Intanto, la Ong richiede che sia indicato un porto sicuro.

Si è allontanata da Lampedusa piena di rabbia, la Alan Kurdi – imbarcazione dell’Ong tedesca Sea-Eye che ha soccorso 64 migranti in difficoltà lungo le coste libiche – con un messaggio velenoso per il Ministro dell’Interno Matteo Salvini che “non ha umiliato solo i naufraghi, ma sfrutta tutto e tutti per ottenere il massimo vantaggio possibile da questa situazione“.

Temendo che non fosse possibile raggiungere una soluzione a breve – aveva scritto inoltre la Ong- l’organizzazione ha scelto di fare rotta su Malta sperando di poter trovare rapidamente una soluzione umana e che tuteli le persone soccorse

Ma tempi delle feste  dinanzi alle teelcamere per accogliere i migranti come accadde per Aquarius sono già finiti e la Alan Kurdi ora è ferma da giorni a ridosso delle acque territoriali di Malta, in attesa della ricezione di un porto sicuro in cui far sbarcare i migranti, come riportato dall’Ansa. La Germania non sembra sia corsa loro incontro a braccia aperte, sebbene le ong che ha raccolto i migranti sia tedesca. Stamattina, la Sea-Eye ha lanciato un nuovo appello alla Valletta per ricevere indicazioni sulle prossime mosse, così come aveva fatto qualche giorno fa con un comunicato. “La Alan Kurdi cerca un porto sicuro per 64 persone. Piove e il vento sta aumentando di intensità. Il capitano ha deciso di portare tutte le persone sottocoperta”, aveva twittato la Sea Eye volgendo la prua verso Malta.

La storia dell’Aquarius sembra ripetersi – anche se, questa volta, l’opposizione va cauta nei confronti dell’Esecutivo – e l’epilogo potrebbe essere festoso. Intanto, continuano le trattative tra Berlino – visto che entrambe le imbarcazioni battono bandiera tedesca – e Malta, per trovare una soluzione, mentre l’Italia si è detta fuori dai giochi visto che il Vicepremier Matteo Salvini non ha accennato ad alcun dietro-front sulla questione e ha ribadito la chiusura dei porti. Non c’è nessun Paese europeo, fino ad ora, che abbia dato disponibilità ad accoglierli e intanto cibo e acqua sembrano scarseggiare sulla nave. “Abbiamo scorte fino a domattina”, ha avvertito questa mattina la Ong.

Soltanto il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando si è offerto volontario, tanto che in un colloquio telefonico con il rappresentante della organizzazione umanitaria Sea Eye in Italia ha invitato a fare entrare la nave Alan Kurdi nelle acque italiane in un porto sicuro della Sicilia, come riportato dall’Ansa. “Avete salvato vita e state onorando il comandamento morale di restare umani di fronte all’indifferenza e alla cultura egoista di tanti governi”, ha detto il Primo Cittadino che ha poi invitato ad aver fiducia nella Costituzione italiana e nella Giustizia italiana a garanzia dei Diritti Umani e di “non attendere i tempi di una diplomazia mossa da interessi elettorali di ‘bassa Lega’ perché la vita umana non può essere soggetta né seconda ad interessi di nessuna parte”. In alte parole un invito a forzare, senza trattativa o mediazioni, il Dietrofront imposto dal Ministero degli Esteri e dal Ministero degli Interni all’imbarcazione.

Preoccupanti, intanto, le condizioni di una giovane donna che nel primo pomeriggio è stata sbarcata in quanto avrebbe avuto diversi malori. “Soffriva di vertigini, aveva pressione bassa e progressivi disturbi di coscienza“, riferisce il capo missione Jan Ribbeck in un comunicato della Ong. Una procedura rinominata “evacuazione medica“, alla quale hanno risposto immediatamente le autorità di Malta che hanno subito inviato una motovedetta, che ha preso e trasportato la donna sulla terraferma e poi in ospedale, come riportato da La Stampa. “Ci aspettiamo che situazioni del genere possano ripetersi”, ha poi detto Ribbeck, “se le persone a bordo non verranno portate rapidamente in un posto sicuro. I leader politici adesso devono agire responsabilmente”.

Ci sarebbe da chiedersi, allora, in che termini e entro quali condizioni farsi carico dei migranti, senza autorizzazione, senza disposizioni e senza certezze per il futuro, sia una mossa sicura e mirata a metterne in salvo la salute. Intanto la Frontex, l’agenzia per il controllo delle frontiere della UE, ha diffuso i dati relativi al mese di marzo che vedono la rotta del Mediterraneo occidentale, cioè la Spagna, ancora piena di migranti, ma con un calo del 13% rispetto a un anno fa. La rotta del Mediterraneo orientale, la Grecia, ha visto invece un aumento del 10% ed è attualmente la rotta più utilizzata per le migrazioni verso il Continente. Passando per l’Italia, a marzo, sono arrivate solo 225. Il totale dei primi tre mesi dell’anno è di 480 migranti arrivati, il 92% in meno rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso.

Chiara Feleppa

Fonti: Ansa, La Stampa

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Chiara Feleppa

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