Al Lazio il primato della sanità peggiore. In otto anni sono stati chiusi sedici ospedali, mentre sono stati persi 3600 posti letto. La rinascita del PD grazie a Nicola Zingaretti, neo segretario PD, sembra tutt’altro che scontata
Nicola Zingaretti è stato da poco eletto segretario del PD, ma le speranze di una ripresa del Partito sembrano incerte, tanto più se i risultati delle elezioni ammnistrative continuano a far scomparire una ad una ad una le tradizionali roccaforti rosse e confermare i sondaggi che, da un anno, consolidano le forze del Centrodestra. Se il suo futuri come leader è dubbio, qualche perplessità suscita la sua Presidenza alla Regione.
Infatti, il Lazio detiene da tempo il primato della sanità peggiore. Pare infatti che l’organico del sistema sanitario abbia perduto lo scorso anno 16 ospedali, il 14% del personale e 3.600 posti letto, scendendo al di sotto della media nazionale dei 3 letti ogni mille residenti. Il Lazio ha registrato inoltre, nel 2018, una media di 28,5 minuti per l’attesa in Pronto Soccorso, preceduto solo dalle Marche con 42,9 minuti. Numeri in rosso quantificati dal “Rapporto Oasi 2018“, curato dal Centro Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale dell’Università Bocconi. Il Lazio si avvicina anche a detenere il record della mobilità passiva, cioè di chi viaggia fuori dai confini per cercare un posto letto. Dopo la Campania, con il 10,5%, il Lazio è a 10,3%. Seguono Lombardia, Puglia e Calabria. In più, continua il report, “le strutture laziali dispongono solo di 7,1 operatori sanitari ogni mille abitanti”.
E a metterne in discussione l’operato ci pensò anche il Movimento 5 Stelle. Il consigliere regionale Davide Barillari, infatti,ha inviato tempo fa una lettera al lettera al Ministro dell’Economia Giovanni Tria denunciando “un buco da un miliardo di euro nella sanità della Regione Lazio”. Infatti, stando a quanto risultava da un verbale di una riunione tra il tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali e il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza del 26 luglio 2018, emergeva una grave criticità relativa al fondo di dotazione, negativo per -994,247 milioni di euro, la cui risoluzione è stata richiesta fin dal 2011. In sostanza, mancava un miliardo di euro. Un importo monstre che sembra l’anticamera di un sistema al collasso.
Zingaretti, che aveva promesso il risanamento del sistema sanitario del Lazio, ha rigettato ogni tipo di responsabilità da quel vuoto. Tuttavia il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle aveva richiamato l’attenzione del Ministro Giovanni Tria su un punto specifico: “Deve essere responsabilità del Governo monitorare riguardo la reale efficacia di tutti gli interventi che sta effettuando la Regione Lazio”. Per ora, la situazione non migliora e l’azione di Zingaretti come leader del PD trova speranze solo in pochi, tra questi l’ex Premier Romano Prodi con il quale condivide una strategia di rilancio del PD basata sulla strenua difesa dello Ius Soli.
“Chi nasce in Italia ha diritto allo Ius Soli” ha detto Nicola Zingaretti, ospite a Porta a Porta dove ha detto di essere intenzionato a presentare un apposito disegno di legge in tema.
“È una consapevolezza molto più diffusa di quanto si creda. Le reazioni negative non sono figlie di una comprensione del merito del problema, ma dal permanere di una condizione di incertezza che spinge le persone alle paure. Ma se si guarda alle esigenze dell’Italia in termini di pil, di crescita demografica, di persone che pagano le tasse, in realtà le persone d’accordo sarebbero molte di più“.
Fonte: Rapporto Oasi 2018, Facebook Nessun Dorma, Porta a Porta,
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