Il Primo Cittadino di Roma Virginia Raggi si è espressa sugli scontri di Torre Maura, causati a suo dire da Forza Nuova e CasaPound. Il Sindaco ha difeso i suoi concittadini dall’accusa di essere razzisti.
E’scoppiato a Torre Maura – un quartiere della periferia est di Roma – l’allarme immigrazione, dove centinaia di residenti stanchi di conviverci hanno espresso un malessere generalizzato e si sono opposti ai 70 rom destinati all’ex centro di degenza sanitaria in Via dell’Usignolo. Cassonetti della spazzatura rovesciati e dati alle fiamme, decine di persone che hanno barricato la strada che permetteva l’accesso all’ex struttura sanitaria, grida da stadio: “I zingari andassero altrove, qui non ce li vogliamo”. La protesta si è accesa quando sono stati consegnati all’interno del Centro dei panini confezionati, tanto che alcuni hanno impedito la consegna dei pasti, rovesciando in strada i cartoni contenenti il cibo e calpestandolo con le scarpe.
Episodi che, oltre a scatenare l’ira di Gad Lerner, non hanno lasciato indifferente il Primo cittadino di Roma, Virginia Raggi, che si è detta dalla parte dei cittadini. “Hanno minacciato, hanno dato fuoco alla macchina di un operatore sociale, hanno calpestato i panini con i quali avremmo sfamato famiglie e bambini. Ma chi è che calpesta il cibo? Ma ci rendiamo conto? Sono bestie”.
La Raggi ha così commentato gli scontri nel quartiere: “Non ci sto a dire che Torre Maura sia un quartiere razzista. Qui parliamo di due gruppi ben precisi che sono CasaPound e Forza Nuova e che non rappresentano né Roma né Torre Maura. Roma non è una città razzista, Torre Maura non è un quartiere razzista”. La colpa, quindi, sarebbe soltanto di due gruppi fuori controllo che avrebbero messo a rischio i cittadini e 33 bambini. “Ma che si dica che Roma o Torre Maura siano posti razzisti assolutamente no. Ci sono tantissime brave persone, e io sono con loro, che non vogliono rassegnarsi a questa narrazione che sta prendendo piede”, continua la grillina secondo la quale CasaPound e Forza Nuova stanno continuando a fomentare un clima di paura contro il diverso e lo straniero. “Ricordiamo che finché c’erano i campi rom che erano dei ghetti, loro stavano bene e stavano zitti. E ricordiamo che a Roma i campi rom li ha aperti la destra di Alemanno”.
Gli obiettivi del Primo Cittadino sono chiari: “integrare i cittadini per bene, tirarli fuori dai campi, mandare in galera i delinquenti”, la cosiddetta terza via, che consiste nell’aiutare le persone fragili e indifese, andando a vedere caso per caso le condizioni dei campi rom. “Ci vuole pazienza per portare a termine questo piano, ma sicuramente non siamo razzisti e sicuramente non vogliamo essere assimilati a cittadini di CasaPound e Forza Nuova che sono ben definiti e pensassero alle cose loro”.
Eppure, l’episodio di Torre Maura sembra più un segno di un’insofferenza generalizzata da parte della popolazione, stanca del clima di degrado e di delinquenza nella zona, completamente invasa dagli stranieri. Non a caso, le proteste continuano. I residenti continuano a riversarsi in strada e chiedono che il pane sia dato ai terremotati, non ai Rom. “Fino a quando non se ne saranno andati tutti, noi da qua non ci muoviamo”, ripete il gruppo che presidia da giorni l’accesso del centro d’accoglienza dove sono ospitati i nomadi.
Sono previste per i prossimi giorni fiaccolate e manifestazioni nel quartiere per dare segni di insofferenza al Primo Cittadino di Roma. Intanto, i Rom all’interno della struttura dalle finestre gridano: “Siamo in ostaggio, vogliamo uscire da qui, siamo esseri umani, con gli stessi diritti di tutti”.
I cittadini, dal canto loro, si difendono: “Non siamo razzisti, abbiamo solo paura. Chiediamo solo aiuto”. Intanto proseguono i colloqui che preludono al trasferimento in altre strutture, come annunciato dal Campidoglio nei giorni scorsi.
Fonti: Facebook Il Messaggero.it, Dritto e Rovescio, Repubblica Tv
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