Mobilitazione dei residenti della zona est di Roma, quartiere Torre Maura. L’ex centro di degenza sanitaria, già sgomberato dai migranti, era stato scelto da Campidoglio per la ricollocazione dei rom.
Si dicono “italiani” e parlano un italiano di comodo, stentato. Provengono – solo loro stessi a dirlo – dalla Romania e dalla Bosnia. Ma sono italiani, insomma, non bisogna andare troppo per il sottile. Forse c’è un allarme razzismo, anche contro i Rom, in Italia, come disse il Presidente Mattarella mesi addietro, quando il Ministro dell’Interno Salvini osò parlare di censimento. Il problema forse è molto più elementate e riguarda gli equilibri e la conivenza. E il problema si è riproposto a Torre Maura, dove centinaia di residenti stanchi di coinvivere già con l’immigrazione hanno detto no ai 70 Rom destinati all’ex centro di degenza sanitaria in Via dell’Usignolo. Il luogo si trova in via Codirossoni, nella parte popolare del quartiere di Torre Maura. L’insofferenza ha superato i livelli di guardia: cassonetti della spazzatura rovesciati e dati alle fiamme con decine di persone che hanno barricato la strada che permetteva l’accesso all’ex struttura sanitaria. “I zingari andassero altrove, qui non ce li vogliamo“.
La protesta si acuisce quando vengono consegnati all’interno del Centro dei panini confezionati. Le urla: “anche da mangiare gli portano a questa brava gente, siamo stanchi“. Alcuni hanno impedito la consegna dei pasti, rovesciando in strada i cartoni contenenti il cibo calpestandolo con le scarpe.
Passano le ore e la tensione cresce, un camper viene dato alle fiamme. Le proteste ora sono contro il sindaco Virginia Raggi. L’amministrazione della citta aveva promesso la mano pesante, ma i residenti di Torre Maura hanno l’impressione che il problema sia stato solo spostato, in casa loro.
“Italia agli Italiani“, gridano i residenti evidentemente già esasperati per il continuo flusso di immigrati La Polizia di Stato è intervenuta in tenuta antisommossa e i Vigili del Fuoco per spegnere le fiamme date ai cassonetti ed il camper. La Forze dell’Ordine sono rimaste in presidio tutta la notte, come riportato da Il Sole 24 Ore.
Il quartiere Torre Maura è un quartiere alla periferia est di Roma, già invaso da centinaia di immigrati, e la delinquenza dilaga. Il lavoro è carente e precario, e lo Stato è semi-assente: qui come in molti altri luoghi dove la politica arriva solo quando c’è da raccogliere voti. Ben accolto Mauro Antonini di CasaPound che, tra gli applausi dei residenti, dice: “La gente non ce li vuole, ripetiamo Torre Maura non è un quartiere razzista, ha sempre dato tanto all’immigrazione“.
Ad intervenire anche il vice consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini, che ha dichiarato: “Quello che sta accadendo in questo ore nel quartiere di Torre Maura a Roma ha dell’incredibile“. Giannini aggiunge “La Lega è solidale con i cittadini che stanno manifestando in questi momenti. Il versante est della Capitale va bonificato al più presto e non arricchito di altri elementi di disturbo che rifiutano ogni tipo di integrazione e che sfuggono al controllo delle forze dell’ordine compiendo ogni sorta di reato“.
Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Virginia Raggi che, ospite a DiMartedì su La7, ha ribadito che su migranti e i campi rom Il Comune sta portando avanti “quella che abbiamo definito la ‘terza via’: bisogna essere inflessibili con i delinquenti, ma i bambini e le persone fragili devono essere aiutati“. Ma alla fine il Primo Cittadino ha dovuto capitolare: i nomadi saranno spostati nelle altre strutture cittadine “entro sette giorni”. La decisione è stata presa dopo un lungo incontro tenutosi al VI Municipio tra una delegazione dei cittadini di Torre Maura, il capo di gabinetto della sindaca Raggi, Stefano Castiglione, la dirigente dell’ufficio rom del Comune e il minisindaco Roberto Romanella. Quest’ultima ha assicurato: “Oggi la Sala operativa sociale del Campidoglio inizierà a svuotare il centro“. I residenti hanno vinto, ma il problema è solo spostato. “Daremo al Campidoglio i sette giorni di tempo necessari, dopodiché saremo di nuovo qui“ ha promesso Giuseppe Di Silvestre di CasaPound.
Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine per danneggiamento e minacce aggravate dall’odio razziale. A Piazzale Clodio i magistrati sono in attesa di una informativa dalle Forze dell’Ordine intervenute per identificare i “razzisti”.7
Fonti: Il Sole 24 Ore, Di Martedì