Cadavere bruciato a pezzi, potrebbe essere chiunque. Sala: “Milano città sicura”

Due uomini di nazionalità colombiana sono stati fermati in quanto legati al ritrovamento del cadavere smembrato e carbonizzato, rinvenuto nella periferia nord di Milano.

Cadavere carbonizzato - Leggilo

E’ in corso in queste ore l’identificazione del cadavere ritrovato sabato 30 marzo in via Cascina dei Prati, in zona Bovisasca, nella periferia nord di Milano. Un corpo fatto e pezzi e carbonizzato, accanto ad un cassonetto della spazzatura che ha preso fuoco. Braccia e gambe amputate, senza testa: in questo stato è stato ritrovato il corpo senza un nome e senza un volto, per ora. L’allarme era scattato intorno alle 22.15 di sabato, quando alcuni condomini avevano chiamato i Vigili del fuoco per segnalare l’incendio dell’area rifiuti condominiale. I pompieri, al termine dello spegnimento del rogo, avevano trovato la salma carbonizzata, come riportato da SkyTg24.

Secondo una prima ricostruzione, sembra che il cadavere a pezzi sia stato chiuso in una valigia che successivamente è stata depositata accanto a un cassonetto condominiale. Poi, l’incendio – che potrebbe essere stato appiccato da chi ha commesso l’omicidio e squartato il cadavere – ha bruciato a poco a poco le parti del corpo, e quello che ne è rimasto sono stati solo brandelli. Difficile, pertanto, il processo di identificazione della vittima tanto che, per ora, neanche il sesso è accertato.

Gli agenti, guidati da Lorenzo Bucossi, stanno indagando a 360 gradi e tutte le piste sembrano aperte. Poche ore fa, gli Inquirenti hanno fermato due uomini di nazionalità colombiana arrivati a Milano da pochi giorni, come riportato dall’Ansa. Uno di loro stava per fare ritorno in Sudamerica, prendendo l’aereo dall’aeroporto di Milano Malpensa. Tante sono le piste e ancora non sono noti altri particolari. Si ipotizza, per ora, qualche losco giro d’affari o forse un regolamento di conti nell’ambito della criminalità. Intanto, però, il Sindaco di Milano Beppe Sala non si è espresso. In prima linea nella difesa dell’immigrazione, il Primo Cittadino sostiene che “Milano è una città sicura”. Ma, a ripensarci, dovrebbe forse restare lontano da certe insinuazioni.

Fonti: Ansa, SkyTg24

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