Emma Bonino, l’esponente di +Europa, ha parlato della cittadinanza ai figli degli immigrati come di un diritto, utile perché aiuta l’ordine, la sicurezza e la legalità. Intanto, il suo partito ha ricevuto un finanziamento da George Soros.
Ius Soli e immigrazione. Sono due dei punti cardine, legati tra di loro, delle politiche di Sinistra. Due argomenti che si intrecciano e che sono tornati alla ribalta in questi giorni, dopo l’episodio del sequestro del bus di San Donato Milanese, con le figure di Ramy e Adam, due tredicenni che hanno ricevuto la cittadinanza per merito e che sono diventati, sostengono molti, strumenti per fini politici. Non ha aspettato a lungo, la Sinistra, a mettere voci – per le mani è ancora preso – sulla questione dello Ius Soli, quella proposta di legge che trovò approvazione alla Camera e venne poi bocciata al Senato, lasciando delusa la ex Presidente della Camera Laura Boldrini, la stessa che insiste sul fatto che l’immigrazione non sia un problema reale dell’Italia.
E proprio sulla questione immigrazione si è espressa Emma Bonino, l’esponente di +Europa che pochi giorni fa aveva commentato in malo modo il Congresso delle famiglie. Intervistata dal sito di Michele Santoro, ha parlato della cittadinanza come di un diritto che spetta a tutti, utile perché mantiene “ordine, sicurezza e legalità“. Il principio giuridico in base al quale chi nasce sul territorio italiano deve avere automaticamente diritto alla cittadinanza a prescindere dalla nazionalità dei genitori, trova in Emma Bonino una valida sostenitrice, nonostante si vada contro in volere degli italiani, da sempre contrari, e nonostante il Vicepremier Salvini sia stato categorico sull’esclusione di una possibile cessione dello Ius.
“Noi sosteniamo uno Ius soli temperato, la cittadinanza è un elemento di integrazione e di senso di appartenenza”, dice invece Emma Bonino. E la linea non ci stupisce, visto che è la stessa idea condivisa dai suoi compagni di girone. Secondo la Bonino gli immigrati regolari rappresentano l’8 per cento della popolazione. “Se non ci fossero 800mila bambini stranieri, su un totale di 9 milioni di studenti. Se non ci fossero, chiuderemmo 35mila scuole e 65mila insegnanti andrebbero a spasso”. In sostanza, la condizione degli immigrati non si vuole modificare per fini pratici ed elettorali e molti italiani sono stati “artificiosamente spaventati da parte di chi ha investito e lucrato sul disordine”.
Parla di lucro, la Bonino, ma non potrebbe proprio. Ci sarebbe da chiedersi, infatti, quale sarebbe il suo scopo nelle vicende che legano il suo nome a quello di George Soros, lo speculatore ungherese considerato eroe di Gad Lerner. Nemico dell’Italia, dalla gigantesca quanto impunita speculazione sulla lira del 1992, il suo nome continua a tramare silenziosamente con l’Italia e, allo stesso tempo, contro l’Italia. Già, perché c’è anche chi lo sostiene, tanto più se si pensa che lo speculatore ha anche a che fare con le vicende delle ONG operanti nel Mediterraneo, alcune legate alla rete di organizzazioni non governative facenti capo alla Open Society, fondazione di sua proprietà. C’è chi lo sostiene ed è a questo punto che risulta un finanziamento di 200 mila euro da parte di Soros al partito Più Europa, proprio della Bonino, come riportato da Wall Street Italia.
Troppi soldi, fanno giustamente notare, per un partito piccolo e microscopico con soli 5.000 iscritti e solo tre seggi tra Camera e Senato e che ha sfiorato solo il 3%. Una cifra da investire per elezioni europee, insomma, mirato ad aumentare i consensi. Per farlo, si ricerca garanzia in un nome di certo poco affidabile. “Gli italiani devono darci forza”, si augura la Bonino in vista delle prossime elezioni. Ma la forza, per ora, sparisce e sfiora soltanto il 2,6%. Dovrebbe riguardare i suoi giri di amicizie, Emma Bonino, la stessa che aveva prospettato un rischio di deriva di autoritaria di questo Governo. Un rischio che gli italiani non percepiscono per nulla, visto che la Lega continua a prendere consensi e sta rispettando tutte le premesse elettorali. “Ci sarà una crisi delle democrazie liberali ed un ritorno ai regimi autoritari”, disse tempo fa la Bonino, ricordando che “l’elezione è la caratteristica chiave di quasi tutti i regimi”. La speculazione, invece, ci sarebbe da chiedere alla Bonino, di quale tipo di Governo ha bisogno?
Fonti: MicheleSantoro.it, Wall Street Italia
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