Aria di tensione tra l’Italia e il Kenya. Dopo il sequestro di Silvia, le autorità kenyane respingono gli investigatori italiani. Sono passati 4 mesi, L’Italia non si è arresa e chiede, ancora una volta di indagare su Silvia, negativa la risposta dal Governo del Kenya.
Silvia Romano è una giovane volontaria dell’Onlus marchigiana Africa Milele. La ragazza è scomparsa 4 mesi fa, precisamente il 20 novembre 2018, pare sia stata rapita nel distretto di Kilifi, a circa 80 chilometri da Malindi, come riportato dall’Agi.
Ad intervenire per prime sono state le autorità locali, ma non hanno portato a nulla, se non confusione e qualche arresto vano.
In poche parole, nessuno ha notizie di Silvia, nemmeno il Capo di Governo. L’Italia proprio pochi giorni fa, ha chiesto nuovamente al Kenya di unirsi alle indagini. Sergio Calaiocco, il pm di Roma sta lavorando sulle poche informazioni di cui è in possesso. Le ultime notizie risalgono a gennaio: l’arresto di un sergente Kws, Abdullahi Bille, e del fratello. Secondo le autorità locali, i due uomini erano in contatto con i rapinatori. Le indagini si sono poi spostate nella zona della contea meridionale del fiume Tana, un’area di 40 mila chilometri quadrati, molto difficile, se non impossibile, da controllare. Le autorità locali intendevano avvicinarsi ai criminali e collaborare con i clan dei pastori che ci abitano. Fra le altre ipotesi, vi era anche la possibilità che Silvia fosse stata ceduta ai terroristi islamici che risiedono al confine con la Somalia. Dei testimoni avevano addirittura raccontato di averla vista ferita. Poi un’altra svolta. Il capo della polizia locale aveva lasciato il comando delle operazioni.
Lo stesso Premier, Giuseppe Conte, circa una settimana fa, ha ammesso, come riportato da Adnkronos: “Stiamo lavorando tramite canali di discrezione. La nostra Intelligence ci sta lavorando a 360 gradi. C’è stato un momento in cui sono stato confidente che si stesse raggiungendo davvero un risultato positivo. I gruppi di criminali sono stati individuati, ma purtroppo ancora non siamo riusciti a venirne a capo e a raggiungere il risultato ambito da mesi e mesi di lavoro”
il Governo Italiano ha chiesto al Governo del Kenya di inviare una squadra di investigatori del Ros dell’arma dei Carabinieri per partecipare attivamente alle indagini. Nessuna risposta dal Kenya, silenzio tombale, come riportato da Il Messaggero. La stessa cosa è avvenuta per il caso Regeni. Intanto in Italia, i familiari hanno paura delle condizioni della ragazza mentre le autorità sanno bene che più il tempo passa e più sarà difficile scovare la verità.
Inoltre, tra i media locali, c’è chi sostiene che Silvia sarebbe stata uccisa in uno scontro a fuoco tra i rapinatori della ragazza e un gruppo di islamisti della Somalia di Al Shabaab, a cui i primi l’avrebbero voluta vendere. Una trattativa degenerata in violenza. Ma questa non è che una delle tante calunnie raccontate dal Kenya per coprire l’incapacità degli investigatori locali.
Fonti: Agi, Adnkronos, Il Messaggero
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