Romano Prodi ha ribadito le sue idee sul progetto di un’Europa unita e ha parlato del PD come un partito che sta cambiando, che necessita di alleanze per mettere in pratica i suoi progetti. Progetti che, però, sembrano sempre più illusori.
L’ex Premier Romano Prodi sembra ormai essere rimasto uno dei pochi, insieme al neo segretario Nicola Zingaretti, a sostenere ancora l’azione del Partito Democratico. La sua filosofia politica vede nel PD l’unico partito capace di dare un cambiamento, laddove per cambiamento, nella sua ottica, vuol dire fare in modo che tutto resti come prima. Vuol dire cambiare nel senso di allinearsi all’Europa, dando seguito alle politiche e alle decisioni europee, con una spinta alla coesione che deve venire proprio dal neo segretario eletto. “L’Europa è salva, solo se si vota PD”, disse Romano Prodi, proponendo come unico futuro per l’Italia proprio l’Europa. Tempo fa, il professore invitò i comuni ad esporre – nel giorno di San Benedetto, patrono d’Europa – alle finestre il drappo europeo, accostando tricolore e stelline, come forma di saluto a un nuovo “risorgimento del progetto europeo”. Un’Europa, quella di Prodi, dove ci deve essere “progresso, mediazione, unità, solidarietà, democrazia, mercato comune, ma soprattutto pace”, valori che potrebbero essere rappresentati, simbolicamente, proprio dalle bandiere. Eppure, bandiere non se ne sono viste e il 21 è già passato.
In vista delle Europee di Maggio, Romano Prodi ha avvertito un cambiamento all’interno del PD: “Il Partito sta cambiando, la direzione è molto diversa, non è più il partito dei ricchi“. Ha detto così, ospite alla trasmissione “Piazzapulita”, su La7, salvo poi ribadire le sue idee di sempre: “Nessun partito da solo è maggioranza, bisogna quindi costruire alleanze ma con programmi compatibili”. Zingaretti nuovo Padre del PD, si augurava Prodi, eppure dovrà fare marcia indietro e fare i conti con la realtà. Con la vittoria alle regionali, in Basilicata, di Vito Bardi, il centrodestra ha trionfato in 3 delle 6 Regioni che andranno al voto quest’anno. Fino ad ora, nello specifico, Abruzzo, Basilicata e Sardegna si sono aggiunte a Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Molise, Sicilia: le Regioni blu sono così salite a dieci, scavalcando le zone rosse, di centro sinistra.
Il PD barcolla ancora e le speranze riposte nel partito da Zingaretti e Prodi rischiano di sfumare. Il panorama politico italiano si modifica. Vero, da una parte, che il PD sta cambiando: ma il rischio è che scompaia, poco a poco, prima di riuscire a cambiare. A nulla valgono le speranze, gli inviti ad andare al voto e i progetti futuri, se prima la realtà del Partito sembra non esistere neppure. Il PD sembra un’entità vana, sostenuta da progetti illusori e spinte progressive che di fatto non possono neanche essere proposte visto che, alla base, il Partito non può né competere né gareggiare. Ma Prodi non perde speranze. E finge che esista ancora una Sinistra, quella Sinistra che lui ha contribuito a cancellare. Ci era riuscito a metà. Dopo è arrivato Renzi.
Fonte: Piazza Pulita