Giuseppe Ulleri, 61 anni, è morto dopo essere stato lasciato senza cibo per almeno 10 giorni in ospedale.
Giuseppe Ulleri, detto “Joe”, aveva la sindrome di Down ed è morto a 61 anni. L’uomo, italiano di origine, era nato a Bolton, ma aveva vissuto a Manchester per quasi tutta la sua esistenza. I genitori non gli hanno mai fatto mancare l’affetto e le cure. Il fratello, Giovanni, ricorda “Invece di nasconderlo mamma e papà lo portavano ovunque, erano orgogliosi di Joe. La gente spesso lo guardava male, ma Joe gli lanciava uno dei suoi sorrisi contagiosi, e subito ricambiavano. Joe sapeva farsi voler bene. Siamo tutti sotto choc. Ci mancano i suoi sorrisi innocenti, gli abbracci e le sue carezze.”
La mattina del 26 febbraio del 2016, Giuseppe è stato trovato disteso sul pavimento della sua camera da letto a Withington, dove viveva. I primi ad accorgersi di lui furono gli assistenti dell’Arche, la società privata che si occupava giornalmente di accudirlo. Il Manchester Royal Infirmary, l’ospedale più vicino, non riscontò alcun infortunio significativo ed i medici lo dimisero. Gli operatori della Arche tuttavia si accorsero che Giuseppe a stento riusciva a camminare e deglutire e riuscirono a farlo riammettere nel nosocomio. Secondo i familiari, il loro amato Giuseppe è stato lasciato dall’ospedale per almeno 10 giorni senza cibo “L’uomo è deceduto per polmonite” avevano sotenuto i medici.
Tuttavia l’onchiesta, portata avanti dalla Corte di Manchester, ha acccertato qualcosa di molto diverso: Giuseppe presentava fratture alle vertebre del collo, del polso destro e dell’anca destra. Il coroner Angharag Davies ha spiegato che l’uomo era a rischio di aspirazione polmonare, faceva fatica ad ingoiare e, per tale motivo, era stato alimentato in ospedale tramite un sondino nasogastrico – un tubicino che attraversa il naso fino allo stomaco – che gli fu inserito il 9 marzo 2016. Giuseppe, sotto choc, lo aveva rimosso, gli infermieri e i medici non l’avrebbero mai sostituito, come riportato da Il Corriere della Sera.
Secondo il medico legale incaricato dalla Corte “quel sondino è stato al suo posto per un solo giorno. Il paziente aveva evidenti difficoltà ad usarlo”. Il coroner ha spiegato le cause del decesso: “In ospedale Giuseppe per molto tempo non ha potuto alimentarsi. L’unica nutrizione che ha avuto sono state le 24 ore in cui il tubo è rimasto al suo posto. Aveva grandi difficoltà. Non riusciva a comunicare. Quest’uomo non era nelle condizioni di prendersi cura di sé. Gli hanno strappato via la libertà di vivere”
Fonte: Il Corriere della Sera