La vittoria alle regionali di Vittorio Bardi, candidato di FI, in Abruzzo, ha segnato il vantaggio delle regioni blu, guidate dal centrodestra, su quelle rosse, guidate dal centrosinistra.
Da terribile 4 marzo 2018 al 24 marzo 2019 del voto in Basilicata. In mezzo le conultazioni di Friuli, Molise, Trento, Bolzano, Abruzzo. E la lista potrebbe allungarsi perchè il 2019 non è solo l’anno delle elezioni europee. E’ anche l’anno delle elezioni regionali in altre 3 regioni d’Italia: dopo il voto su Abruzzo, Sardegna, Basilicata toccherà a Calabria, Emilia Romagna e Piemonte. Le prime tre hanno determianto l’andamento delle regioni a colorazione rossa – cioè dominate dal centrosinistra – che è sceso catastroficamente per fare spazio a quelle di colorazione blu, guidate dal centrodestra. Questa mattina, il risultato dello spoglio in Basilicata ha visto il trionfo di Vito Bardi, ex generale 67enne della Guardia di Finanza, sostenuto da cinque liste e candidato del centrodestra con Forza Italia. Il candidato alla Regione ha ottenuto oltre il 42,2% di voti, segnando un traguardo storico: la sua è la prima vittoria per il centrodestra dopo ben 24 anni. Le cose sono andate similarmente per l’Abruzzo. Si è votato domenica 10 febbraio e Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, con il 48,55% dei voti, è diventato il nuovo governatore dell’Abruzzo lasciando nell’angolo Giovanni Legnini, del PD, rimasto fermo al 31,28%. Ugualmente in Sardegna – alle urne domenica 24 febbraio – ha trionfato Christian Solinas, con il 47,8%, seguito da Massimo Zedda, del PD, rimasto al 32,9%.
Ma il risultato, in Basilicata, ha segnato un dato imbarazzante: con ieri è stata la settima sconfitta del PD che, nonostante i tentativi del nuovo segretario Nicola Zingaretti, che si sforza di proporre il suo come un partito valido e ancora in corsa, si è ormai fermato, scendendo all’8%. Dovremmo dunque forse credere ai sondaggi, che davano per certo il trionfo del centrodestra in tutte le sei Regioni che si preparano al voto visto che, fin ora, la realtà sembra confermare le aspettative. Quello che sta accadendo, in sostanza, è un cambiamento generalizzato e diffuso, che si estende regione dopo regione e rivolta il panorama politico italiano. Si arriverà, a continuare così, alla scomparsa definitiva delle regioni rosse, con un tracollo definitivo del centrosinistra che sta svanendo a poco a poco, con ogni Regione che ogni volta abbandona il rosso e si tinge di blu. Intanto, numeri alla mano, i dati sono chiari e cambiano di poco. Per Bimedia il centrodestra è al 46.4%, mentre il centrosinistra sorpassa il M5S con il 23.9% a fronte del 22.7% assegnato al Centrosisnistra. Ma stando al sondaggio Masia, invece, Lega, Forza Italia e FdI stanno al 46.8%, mentre il Centrosinistra è al 26.9% e il M5S al 23.2.
Nello specifico, aggiungendo Abruzzo, Basilicata e Sardegna a Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Molise, Sicilia, le Regioni blu salgono a dieci, scavalcando le zone rosse, di centro sinistra – Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Puglia e Calabria. In sostanza, confrontando questi dati con quelli delle scorse tornate elettorali, emerge è un tracollo del M5S ma anche del PD. Nonostante Zingaretti continui ad offrire il Partito Democratico come unico partito capace di opporsi alla Lega.
Alessandro Signorini
Fonte: Sito del Ministero dell’Interno