Molte parole e molte polemiche accompagnarono il rientro di Cesare Battisti in Italia. Il latitante, terrorista negli anni ’70 e 80 catturato in Bolivia nel gennaio scorso dopo una fuga ben protetta prima in Francia e dopo in Brasile. Non erano piaciuti il Ministro dell’Interno Matteo Salvini e quello della Giustizia Alfonso Bonafede lì, all’aeroporto.
“Battisti deve essere accolto nelle patrie galere, non da un codazzo di politici“ commentò il Presidente del parlamento Europeo Antonio Tajani, come riportato dall’Ansa, sostenendo di aver trovato “incomprensibile” e “disdicevole” l’accoglienza riservata “a un ergastolano pluriomicida” con la presenza di due ministri all’aeroporto di Ciampino. Il Governo, aggiunse “dovrebbe preoccuparsi di fargli scontare la pena fino all’ultimo giorno“ senza “distogliere l’attenzione dagli altri problemi che colpiscono il Paese” e “senza fare propaganda“.
“In Italia abbiamo una cultura giuridica di primo grado, non possiamo risvegliare nella gente certi istinti forcaioli” disse il Cardinale Angelo Becciu e aggiunse: “Chi sbaglia merita la condanna, la deve espiare ma come persona merita rispetto” rivelando di aver “sofferto” quando vide le immagini del rientro di Battisti, come riportato da TgCom24.
Matteo Salvini alla notizia del suo arresto che aveva detto di sperare che Battisti “marcisse in carcere“. Un’espressione censurata da Emma Bonino, storica militante dei Radicali: “Io non avrei utilizzato quella frase. in carcere non si va per marcire e non per perdere la dignità. Spero che Battisti subisca la Giustizia, non la vendetta”
Pochi giorni dopo gli esponenti dei Radicali Maurizio Turco e Irene Testa, accompagnati dagli avvocati Annamaria Uras e Rosaria Manconi dell’Unione Camere penali lo incontrarono per pochi minuti nel penitenziario di Oristano, dove Battisti è in isolamento, e riferirono: “Ci ha parlato dei suoi tre figli, gli mancano moltissimo, due sono in Francia e uno in Brasile. Ci ha ribadito che gli agenti della polizia penitenziaria di Oristano lo stanno trattando bene, cosa peraltro confermata da altri detenuti che non hanno denunciato alcuna anomalia” e aggiunsero, come riportato da Adnkronos: “Ci ha detto di essere rimasto male per come è stato trattato al suo arrivo in Italia, ci ha spiegato di essersi sentito umiliato e di non riconoscersi nella descrizione fatta della sua persona, perché non è la persona che era 40 anni fa, che non ci si può accanire così e non si può scontare una condanna due volte. Invece, secondo lui, è come se i suoi crimini li avesse commessi adesso“.
Matteo Salvini replicò alle parole riferite dai Radicali sul detenuto di Oristano: “Battisti avrebbe detto ‘mi sono sentito umiliato’. Ma abbia dignità, abbia rispetto: chiedi scusa ai parenti, ai familiari a cu hai tolto il padre, il figlio. Taci: abbi il buon gusto di tacere. Se sono triste perché Battisti si è sentito umiliato? Manco un po‘”.
Le scuse infine sono arrivate. Sabato scorso interrogato in carcere dal pm Alberto Nobili, titolare del pool antiterrorismo di Milano Cesare Battisti ha ammesso di avere commesso i 4 omicidi che gli sono stati imputati. L’ammissione di colpevolezza è stata confermata dal procuratore capo di Milano Francesco Greco. Il militante dei Proletari armati per il Comunismo ha ammesso tutti gli addebiti: quattro omicidi, il ferimento di tre persone e le moltissime rapine fatte dalla formazione terroristica negli anni 70. Battisti durante la latitanza si era dichiarato innocente in merito ai reati che gli vengono contestati, ed aaveva sostenuto di essere stato ingiustamente accusato dai pentiti, ammettendo parzialmente la partecipazione ad alcuni episodi. Durante l’interrogatorio Battisti avrebbe dichiarato: “Io parlo delle mie responsabilità, non farò i nomi di nessuno. Quando ho ucciso avevo 22 anni e per me era quella era una guerra giusta”, Il pm Nobili ha dichiarato: “Battisti non era mai stato interrogato prima e ho avuto la sensazione di assistere a un rito liberatorio”. Battisti avrebbe aggiunto, come riportato da Il Corriere della Sera: “Mi rendo conto del male che ho fatto e chiedo scusa ai familiari» delle vittime”
Il commento del Ministro dell’Interno Matteo Salvini è stato lapidario: “Mi aspetto chiedano scusa quegli pseudointellettuali di sinistra che hanno coperto e difeso questo squallido personaggio. Chiedere scusa è meglio tardi che mai“.
Battisti è stato condannato in via definitiva per quattro omicidi : quello del maresciallo dei carabinieri Antonio Santoro (Udine, 6 giugno 1978), del gioielliere Pierluigi Torregiani (Milano, 16 febbraio 1979, nella stessa sparatoria resta paralizzato Alberto, figlio di Pierluigi), del macellaio Lino Sabbadin (Mestre, sempre 16 febbraio 1979) e infine del poliziotto Andrea Campagna (Milano, 19 aprile 1979). Arrestato nell’ottobre 1981, Battisti riesce a evadere dal carcere di Frosinone e a scappare in Francia dove grazie alla «dottrina Mitterand» vive libero e diventa giallista di successo. Ma nel 2004 la Francia torna sui suoi passi: Battisti non viene più considerato un «perseguitato» e deve essere riconsegnato all’Italia. Ma nel frattempo il terrorista riesce a fuggire di nuovo, questa volta prima in Messico, poi in Brasile.
Fonti: Ansa, Adnkronos, TgCom24, Il Corriere della Sera, Alanews
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