Ennesimo scandalo fra le mura del Vaticano. Un altro cardinale finisce nella bufera perché ha coperto degli abusi sessuali.
L’opinione pubblica ormai è abituata a sentire notizie di scandali sulla chiesa di Papa Francesco. In tutte le parti del mondo, infatti, si sono verificati eventi fuori da ogni logica, abusi che riguardano minori. Strie di decine di anni fa e vicende recenti. E’ come se tutti i nodi fossero venuta al pettine, quasi all’improvviso e ci si trovasse diananzi all’impossibilità di gestire vicende pesanti e senza fime. Papa Francesco sembrava poter imprimere una svolta sulla piaga delle pedofilia, ma l’impressione e che gi esiti siano stentati e, in qualche caso, grevemente contraddittori. il problema rimane irrisolto. E se la questione in passato riguardava sacerdoti, e lasciava intoccati o quasi i superiori ecclessiastici, ora le indagini e le condanne riguardano gli alti prelati, spesso con incarichi fondamentali nello scacchiere di Papa Francesco. Una storia infinita di scandali che in alcuni momenti sembra travolgere la Chiesa, irrimediabilmente. Perchè ora i processi non sembrano risolte all’interno dei soli Tribunali ecclesiastici, con poca o nulla motorietà. Ora i porporati sono chiamati a rispondere dinanzi ai Tribunali ordinari, civili e, per la prima volta, anche penali.
Clamoroso è stato il recente l’arresto e la reclusione del Cardinale Pell in Australia negli stessi giorni è scoppiato il caso del Cardinale Barbarin, condannato in Francia – questa volta un tribunale civile – per non aver denunciato alle forze dell’ordine un prete pedofilo a Lione.
Ma i problemi sembrano provenire soprattutto dal Sud America. Lo scorso novembre il cardinale cileno Francisco Javier Errazuriz Ossa, arcivescovo emerito di Santiago del Cile, si era dimesso dal C9, il consiglio di nove cardinali istituito da Papa Francesco 2013 per sostenerlo nel governo della Chiesa e nella riforma della Curia romana. Il porporato era finito nella tempesta con la scusa di aver insabbiato casi di abusi sessuali nella Chiesa cilena. Il particolare il Cardinale è stato accusato dall giustizia oridnaria di aver occulatato il caso di padre Jorge Laplagne, sacerdote di Rancagua accusato di pedofilia nel 2005. Gli scandali in Cile sono emersi dopo il viaggio di Bergoglio. Il nome dell’arcivescovo della capitale era stato indicato da laici e sacerdoti tra coloro che nascosero al Pontefice la gravità della situazione in Cile dinanzi alla piaga della pedofilia – accusa, questa, sempre negata dal cardinale – e di aver insabbiato per anni crimini di abusi, come riportato da Adnkronos. Tra questi quelli commessi da Fernando Karadima, abusatore seriale, ridotto da Papa Francesco allo stato laicale il 28 settembre 2018
Tre vittime degli abusi di Karadima, Juan Carlos Cruz, Andrés Murillo e James Hamilton – avevano presentato una querela a fine ottobre dello scorso anno contro il cardinale Errazuriz per falsa testimonianaza, reato previsto e sanzionato nell’articolo 209 del codice penale cileno. La richiesta venne accolta dal Tribunale con l’avvio del provvedimento che costrinse il porporato alle dimissioni tra i cardinali fiduciari del Pontefice.
Questa volta è il turno del Cardinale cileno Ricardo Ezzati Andrello successore di Errazuriz in qualità di arcivescovo a Santiago. E’ accusato, anche lui come il suo predecessore, di aver coperto abusi e violenze e di aver nascosto informazioni fondamentali alla polizia. Il cardinale avrebbe occultato abusi su minori da parte di tre preti della sua diocesi: l’ex cancelliere Oscar Munoz, che si autodenunciò nel gennaio 2018 per abusi su minorenni, tra cui alcuni parenti; il marista Jorge Laplagne, che coinvolse anche il cardinale Francisco Errazuriz – predecessore di Ezzati – e padre Tito Rivera.
Ricardo Ezzati Andrello, 77 anni, origini italiane, era stato nominato vescovo da Giovanni Paolo II nel 1996. Benedetto XVI lo ha fece arcivescovo di Santiago del Cile nel 2010 e Papa Francesco lo ha creato cardinale nel 2014. A seguito dello scandalo, Ezzati ha chiesto ed ottenuto dal Papa Francesco la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Santiago del Cile
Ezzati era uno dei più stretti collaboratori di Papa Francesco e membro del C9. ormai diventato C6 dopo le dimissioni di Errazuriz di Pell e delle sue. Papa Francesco ha nominato un Amministratore Apostolico – Sede vacante et ad notum Sanctae Sedis – in poche parole, un commissariamento nella persona di Monsignor Celestino Braco, nato nel 1945 e spagnolo di origine.
Fonte: Adnkronos
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