Ancora caso migranti. La nave Mare Jonio della ong Meditterranea Saving Humans è approdata a Lampedusa con 49 migranti a bordo, immediate le prese di posizioni contrastanti: per il sindaco Martello sì allo sbarco, Salvini contrario.
Sono 49 i migranti a bordo della nave Mare Jonio della ong Mediterranea Saving Humans arrivati al largo di Lampedusa. Il sindaco dell’isola Salvatore Martello si è detto da subito disponibile a procedere con lo sbarco, ma il Viminale, da ieri, ha annunciato la chiusura delle acqua territoriali, come riportato da Skytg24.
I migranti sono stati salvati, nella giornata di ieri, dalla Ong di Luca Casarini al largo della Libia. Si trovavano a bordo di un gommone in pessime condizioni che imbarcava acqua. La nave si è sistemata a Sud dell’isola per mettersi a riparo dal maltempo. Ma al momento da lì non si possono muovere, perché c’è il divieto di sbarco. A confermarlo è lo stesso capo della missione Casarini.
Mare Jonio ha tratto in salvo tutte le persone a bordo comunicando a una motovedetta libica giunta sul posto di avere terminato le operazioni. Tra le persone soccorse, 12 sarebbero minori. Le persone a bordo si trovavano in mare da quasi 2 giorni, tutte sarebbero molto provate e con problemi di disidratazione.
La Guardia Costiera, viste le precarie condizioni in cui riversava il gommone, ha autorizzato alla nave Mare Jonio un punto di fonda, per ripararsi dal maltempo. Ma fino a questo momento non è stato assegnato il porto sicuro di sbarco. La nave è controllata da una nave della Guardia di Finanza.
Un nuovo caso Diciotti? Di Maio promette che non sarà così. L’opinione del Ministro degli Interni è molto chiara, come riportato dall’Ansa: “Possono essere curati, vestiti, nutriti. Ma in Italia con il mio permesso non mettono piede . Questo è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.”
Dal suo canto il leader dei M5S, Luigi Di Maio, assicura che si farà tutto il possibile per risolvere la situazione: “Siamo al lavoro e stiamo verificando le condizioni di vita a bordo della nave Ong, perché la priorità è il salvataggio delle persone.”
Poi Di Maio ha sottolineato la responsabilità di dover rispettare le regole: “Questa è una ong italiana e non si può permettere di disobbedire alle regole della Guardia costiera libica che noi sosteniamo nelle operazioni di salvataggio”.
Come ha sottolineato anche il Viminale: “Il passaggio della nave nelle nostre acque territoriali è lesivo del buon ordine e la sicurezza dello Stato italiano”. La nave nonostante il soccorso sia stato effettuato in acque non di responsabilità italiane e non coordinato dalle autorità italiane, ha comunque richiesto un Pos, cioè un porto sicuro di sbarco a quest’ ultime, come riportato da Il Sole 24 Ore.
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini ha sottolineato: “Se un cittadino forza un posto di blocco stradale di Polizia o Carabinieri, viene arrestato. Conto che questo accada”. Per l’imbarcazione, sottolinea il Ministro nonc’era: “Nessun pericolo di affondamento né rischio di vita per persone a bordo, nessun mare in tempesta – aggiunge –. Sono state ignorate le indicazioni della Guardia Costiera libica che stava per intervenire, scelta di navigare verso l’Italia e non Libia o Tunisia, mettendo a rischio la vita di chi c’è a bordo, ma soprattutto disobbedienza alla richiesta di non entrare nelle acque italiane”.
Il Viminale afferma “la nave Mare Jonio ha disobbedito per ben due volte all’ordine della Guardia di Finanza di spegnere i motori. È come un’auto che non rispetta l’alt di un posto di blocco. Il mare non era mosso né c’era pericolo di affondamento. La Mare Jonio era più vicina a Libia e Tunisia ma ha fatto rotta verso l’Italia, sottoponendo gli immigrati a un viaggio più lungo. La nave non ha avvisato Malta“. La nave delle Ong avrebbe, secondo il Viminale, il chiaro intento di portare in Italia immigrati clandestini.
Salvini ha parlato del caso anche al Giornale Radio Rai: “Quando sei molto vicino alle coste della Libia, ma preferisci fare centinaia di chilometri per andare politicamente da un’altra parte, sei tu che esponi al rischio la vita delle persone che hai a bordo”. Parlando dell’equpaggio il capo del Viminale non ha usato diplomazia: “Si tratta di fuorilegge: hanno disobbedito due volte all’ordine della Guardia di Finanza di non entrare nelle acque territoriali, hanno disobbedito alla Guardia costiera libica che stava intervenendo in soccorso, hanno mentito sulle condizioni del mare. Questo non è un salvataggio, ma un traffico di esseri umani”.
Il sindaco di Lampedusa Salvatore Martelli, intanto, sembra deciso a permettere lo sbarco e lancia una vera e propria sfida al Governo, come riportato dall’Adnkronos: “Sono i benvenuti. Noi siamo qui che li aspettiamo. Se c’è bisogno del nostro intervento – prosegue il sindaco – noi interveniamo”.
Fonti: Ansa, Adnkronos, Il Sole 24 Ore, Giornale Radio Rai, SkyTg24
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