Il Carinale George Pell è stato condannato a scontare sei anni di reclusione per abusi sui minori, ed è rinchiuso nel carcere di Melbourne, dove resterà in isolamento in attesa della sentenza. La sua situazione è a serio rischio a causa del tipo di reati e delle sue condizioni di salute.
Il Cardinale George Pell è stato condannato a scontare sei anni di reclusione per abusi sui minori, ma i guai per lui non finiscono qui. Il consigliere di Papa Francesco, con gravi problemi di salute, sarebbe “in serio pericolo di vita e dovrà restare in isolamento”. Le autorità carcerarie stanno elaborando procedure per proteggere il Cardinale e l’ente statale responsabile delle carceri Corrections Victoria starebbe pensando di trasferire il prelato da una struttura di massima sicurezza a una prigione più permanente. Pell potrebbe quindi essere trasferito in una struttura del Victoria in cui vi sono criminali sessuali e detenuti di bassa sicurezza, oppure in una prigione di minima sicurezza di Langi Kai Kal, come riportato dall’Ansa.
La condanna, arrivata l’11 dicembre scorso con la decisione del Tribunale australiano, ha gettato la Chiesa in un vortice di polemiche. La pedofilia sarebbe al momento uno dei problemi più gravi della Curia, e i Preti finiti nel vortice dello scandalo sono sempre di più. Da Theodore Edgar McCarrick, allo stesso Pell, all’Arcivescovo di Lione, Philippe Barbarin che avrebbe coperto gli abusi sessuali di padre Berbard Preynat: una lunga lista che non sembra finire e che mettono al centro di tutto Papa Francesco. “Il Vaticano copre gli scandali“, come aveva detto lo stesso Barbarin, che era stato consigliato, proprio dall’alto, di non mettere parola sulla vicenda di padre Preynat. Neanche su George Pell Papa Francesco si è espresso nonostante i 12 membri della giuria della County Court dello stato di Victoria, in Australia, abbiano espresso verdetto unanime su di lui.
Le accuse gravissime piovute sul Cardinale sono quelle di abusi sessuali su due ragazzi del coro della cattedrale di Saint Patrick, a Melbourne, nel 1996: i ragazzi avevano rispettivamente 12 e 13 anni. George Pell, allora, era Vescovo ausiliare dell’arcidiocesi. Da l’altro ieri notte è rinchiuso nel carcere di Melbourne, dove resterà fino al 13 marzo, quando sarà letta la sentenza definitiva. Il Cardinale continua a proclamarsi innocente ma per lui la situazione è “a serio rischio a causa del tipo di reati e del suo alto profilo”. Peter Kidd, il Giudice, aveva già espresso seri dubbi riguardo la sua situazione, come riportato da Il Corriere della Sera. “Vi sono preoccupazioni per la notorietà del condannato e per la natura di profilo estremamente alto della causa. Questo solleva preoccupazioni di sicurezza”, ha detto alla lettura della sentenza. “Sono consapevole che il tempo in prigione sarà impattato materialmente e negativamente a causa di questi fattori. La posizione del condannato è legata all’età avanzata e alla conseguente vulnerabilità”.
Si teme che il condannato potrebbe non vivere fino all’esaurimento della pena, anche per i problemi di salute di Pell che riguardano disturbi cardiaci, ipertensione e insufficienza cardiaca congestizia.
Fonti: Ansa, Il Corriere della Sera